Ne ricopre ogni cosa e ne stringe dentro
la voglia d’esplodere
e farsi miriadi di stelle cadenti
sicché s’accorgano che sotto di essa
vive l’anima irrequieta di chi non sopporta,
di chi non perde la voglia di lottare.

Un dito l’apre a metà e scorge
che oltre il velo,
la patina e la vergogna,
c’è il debole battito d’un pezzo di legno
che, seppur dimenticato,
ha visto la storia nascere e morire;
non solo zanzare.

Ricopre la vita che segue solo abitudini
e il manto che la oscura non permette cambiamenti,
mi lascia lo spazio solo per muovere una mano
per portarla agli occhi e al viso.

Ma una lacrima l’anticipa e taglia in due
il drappo dei pigri giorni senza sole
e uno scorcio d’azzurro d’un paese lontano
apre il varco per la forza che avevo dimenticato.

E’ polvere e mal odore e i miei vetri sul mondo
non ci sono abituati.
E’ polvere sul quotidiano e le mie gambe
non la reggono.
E’ la polvere che si forma sulle facce arrese
e il mio sorriso non l’accetta.

Sfioro un mobile impolverato,
guardo fuori un mondo nuovo,
piango e penso alla mia vita,
stringo i denti e sorrido ancora.

4 pensiero su “Dust”
  1. Ciao Raf, è da settembre che non ti leggevo.
    Questa è una poesia bellissima, degna di un gran ritorno.
    Paura e solitudine, speranza e delusione: ci sono tutti gli elementi per affrontare il mondo intorno a noi.
    Bella davvero. Un caro saluto. QS-TANZ.

  2. Carissimo,
    trovo questa tua lirica profonda, delusa e pur sempre aperta alla speranza.
    Spesso siamo pesci fuor d’acqua costretti a vivere situazioni insopportabili, inadatte al nostro modo di essere e di sentire.
    Tutto ci appare improprio e non rimane che aggrapparci alla speranza, al nostro sentire onesto, alla capacità di progettare, nonostante tutto.
    Un abbraccio e la preghiera di QS-Tanz: scrivi di più.
    Ciao
    anna

  3. Caro Raf, é un piacere leggerti, anche se devo dire, che sei un po’ “avaro” e ti concedi ben poco. Intendo dire, che era da un pezzo che non ti leggevo.
    Una poesia bellissima che condivide il mio pensiero e il mio modo di sentire, c’é amarezza ma, la speranza, é sempre affacciata alla finestra.
    Un caro saluto.
    sandra

  4. Carissimi amici,
    per me è un vero piacere tornare perchè oltre alla “gioia” di condividere con voi i miei scritti so che trovo sempre la vostra gentile presenza e comprensione. Come dice QS-tanz mancavo da settembre ma ciò non vuol dire che non stia scrivendo.
    Questa “poesia” nasce esattamente in un momento di delusione durante il quale mi sono sentito proprio come ha detto anna; un pesce fuor d’acqua. Fortunatamente posseggo, credo dalla nascita, la capacità di ritrovare subito il sorriso e di “riderci sopra”.
    Grazie anche a te Sandra, ti prometto che sarò meno avaro e più presente.
    Un caro saluto a tutti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *