Alitano le bocche dei fossi

sui fianchi della strada

che al mattino si dispiega

nella la luce fioca della nebbia.

 

Così s’infonde, lieve,

la prima voce del giorno

come un profondo respiro,

e inumidisce e colora

il viso pallido di seta.

 

Questa strada è un lungo fiume,

silenzioso fluisce, senza lamento.

Smarrite, le ultime spighe di brina

le ultime piume, fluttuano

impazzite e vivaci, inseguono il vento

per dare ancora un saluto

alla stagione che svanisce.

 

E la foschia s’alza insieme al sole,

di continuo nasce e di continuo muore.

Indefinito e maestoso, l’orizzonte è un abbozzo,

e io più non riconosco l’alba dal tramonto.

7 pensiero su “Foschia”
  1. Bella, veramente poetica, immagini delicate ed
    incisive, piene di colori sfumati, è un quadro.
    Complimenti e saluti EMA

  2. Che brava sei Marianna, che brava….
    Complimenti vivissimi per l’impostazione classica magnificamente resa scorrevole da parole piene di significati…
    Grazie.

  3. Sognante mattino dove la mente può concedersi innumerevoli sensazioni.
    Brava, una bella poesia.
    Un caro saluto. QS-TANZ.

  4. Una descrizione bella e affascinante.
    Complimenti e 5 stelle, per il momento però solo virtuali, poiché non so perché non riesco a cliccare sulle stelline.
    Appena risolverò il problema voterò.
    Chiedo scusa per l’inconveniente.
    Un saluto Lucia.

  5. Vi ringrazio di cuore 🙂 Mi fa piacere poter condividere certe mie senzazioni attraverso la poesia, le parole… che son di tutti.

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