Assomiglio alla cicuta,
sembro innocuo,
modesto nell’aspetto,
quasi insignificante,
ma sto bene dappertutto.
Mi siedo a ogni tavola,
non guardo chi mi sta a fianco
né chi mi siede davanti.
M’importa,
solo,
che il cibo sia caldo,
ben servito,
pronto da mangiare.
Mi ci tuffo
senza indugio
senza remore
e in cambio del boccone
ecco il mio sorriso
educato, speranzoso, accattivante.
Dopo,
alla fine del pranzo,
quando tutti se ne saranno andati,
direte di me,
ma chi l’ha invitato?
Spiritosa e decisamente originale. Il prezzemolo sta dappertutto, ora anche in poesia!
Chi l’ha invitato….
Nessuno, il prezzemolo s’infila da sè ovunque e piace pure!
Va assaggiato il giusto per la pietanza dove giace e se troppo, va lasciato nel piatto.
Delicata poesia al prezzemolo.
Un caro saluto.
Sandra
Per Claudia:
Un amico poeta, leggendo questa poesia, ha commentato che il “prezzemolo” è stato da me distrutto…
Talvolta, quando proprio sono imbufalita, mi scoppia la vena ironica e ne esce una cosetta così che fa sorridere e spero colpisca l’attenzione di chi è la fonte di ispirazione.
Spesso funziona.
Per Sandra:
E’ vero, Cara Amica, noi nella veste di donne di casa, sappiamo quanto alcuni accorgimenti migliorino la nostra attività culinaria, ma nella nostra veste di poetesse, abbiamo quell’arma appuntita che è la penna e quando vogliamo, la usiamo e fermiamo i pensieri, i sentimenti e, perché no?, anche le nostre irritazioni.
Chi legge, capisce…
Un sorriso e un abbraccio
anna
Ciao Anna,
ho trovato questa poesia bella e originale.
Adesso il prezzemolo grazie alla tua poesia avrà qualcosa in più!
Complimenti e 5 stelle.