Sotto un albero secolare
un nonno dice al nipotino:
“Nella vita dovrai lottare,
non tutto è bello come il sole del mattino”.
Tenendolo per mano,
gli sussurra dolcemente:
“Anche tu potrai andar lontano,
se rimarrai indifferente,
a chi la tua anima ferirà
con parole come pugnali,
a quella parte della società
che cercherà di tarpar le tue ali.
Come diverso ti additeranno”,
gli disse ancora, mentre stava scendendo la notte;
“ma mai a terra ti stenderanno
se avrai coraggio e sarai sempre forte.
Mille volte ti chiederai,
perché sia successo proprio a te,
una vera risposta mai l’avrai,
ma Dio c’è e camminerà sempre con te.
Guarda le donne che vanno al mercato,
perdon intere ore fra bancarelle,
cercando il frutto quello più aggraziato,
cose che agli occhi sembran più belle.
Questa gente non ha ancora capito
e bada solo a forma e colore,
che non sempre a palato risulta gradito,
il frutto che alla vista sembra il migliore.
Vedi altro esempio: c’era un giardino,
con tante piante da far incantare,
ma solo nell’angolo, c’era un mandarino,
talmente brutto che non si poteva guardare.
Era così brutto che anche il padrone
se n’era completamente dimenticato,
perché anch’egli amante della perfezione,
fin dall’inizio non l’aveva curato.
Un giorno in preda alla disperazione,
perché nessun albero aveva dato i suoi frutti,
fu solo per pura distrazione,
che diede un’occhiata al mandarino ripugnato da tutti.
Mai un goccio d’acqua l’aveva bagnato,
eppure era l’unico a non esser sfoglio;
si avvicinò a esso con passo felpato
e in breve tempo divenne il suo orgoglio.
Ecco perché degli altri non ti deve importare
e devi restare sempre te stesso,
perché solo se vuoi a tutti potrai mostrare
qual è il vero significato della parola diverso”.
C’è in questa poesia una bella riflessione sulla diversità e sulla mancanza di integrazione del diverso nella società. La diversità, sia essa fisica, mentale, razziale, sessuale o politica, religiosa e sociale, può essere oggetto di persecuzione ed emarginazione. Da sempre il diverso è sentito dalla società come estraneo ma nella “ciascunità” individuale nessuno vive in terra straniera. L’universalità non è associabile al concetto di massificazione monoteistica ma a quello di diversificazione politeistica. Il mondo è terra di tutti ed ha tanti colori e sfaccettature, ad ognuno resta il compito, non solo di valorizzare la propria peculiarità, ma anche quella di “crescere insieme a”, arricchendo il proprio patrimonio personale, nella creazione di una società più libera e completa. Un caro saluto, laura.
Una bella poesia in rima baciata.
Una riflessione superba ed elegante, un insegnamento tramandato dal nonno al piccino
degno di quella specie, quasi scomparsa, chiamata “homo sapiens”.
Brava Lucia, un saluto e un abbraccio.
Sandra
Bravissima.
Questo racconto redatto in poesia, una ballata, direi affronta il tema della diversità, dell’orgoglio sano di essere fedeli alle proprie opinioni ed identità, del saper essere fedeli alle proprie scelte e idee.
Dovrebbe essere musicata e cantata.
Lo meriterebbe proprio.
Baci.
anna
Trovo questa poesia oltre che bella, educativa!!! Viviamo in un mondo che tende al conformismo, ma quanto è più bella l’originalità, la personalità. Non dico che bisogna esaltare l’individualismo assoluto in quanto la società verrebbe frantumata e questo non è bene perchè la società si fonda su una serie di valori comuni, di caratteri condivisi tra i soggetti che ne fanno parte; ma neanche è bene l’annientamento dell’individuo con le sue peculiarità. Bisogna anzi tener ben vivo che la società è formata da singoli individui ognuno portatore di qualcosa di unico che non può che arricchire la società stessa. Trovo pertanto giusto che occorre andare oltre le semplici apparenze, che il più delle volte ingannano… GRAZIE PER QUESTI VERSI.
Brava Lucia,
una bella poesia che fa riflettere su un argomento impegnativo. Non tutti sono così forti e riescono ad essere se stessi nella loro unicità. A volte uniformarsi alla massa risulta più facile anzichè pazientare e farsi apprezzare per quello che veramente si è. A volte si prova ma si viene emarginati e abbandonati come un brutto mandarino. A volte… si possono dare buoni frutti anche se si è relegati in un angolo solitario.
I nonni sanno dare buoni consigli.
5st
Greta
Per Laura, Sandra, anna, Sergio e Greta
Prima di tutto mi scuso per non aver risposto subito, ma sono stata un po’ impegnata.
Le vostre parole e i vostri complimenti mi hanno davvero commossa.
C’è una frase di S. Pio da Pietrelcina che dice più o meno così:
Le spighe alte, le più vanitose, sono vuote.
Poche parole per dire che non sempre la cosa bella e perfetta è quella che agli occhi sembra più bella.
Dico sempre che chi mi vuol bene deve apprezzarmi per quel che sono e non per quello che vorrebbe che fossi.
Mi auguro davvero di cuore, che nel mondo svaniscano sempre di più i pregiudizi e le paure per qualsiasi tipo di diversità, ma forse la strada da fare è ancora tanta.
Un saluto Lucia.
Una ballata edificante sul valore della diversità, una sorta di favola in rima, che si legge con piacere.
Brava Lucia.
Katia
Per Katia
Mille grazie anche a te per esserti fermata a leggere la mia poesia.
Un saluto Lucia.