Di novembre su noi la bruma
Ove tacquero i nostri cuori,
E veder dell’amor la piuma
Adagiarsi su altri rossori.
Il vento di te non profuma,
Che persi ho d’amor gli allori;
Ma la voce tua sento calda
In core e nell’anima balda.
Di novembre su noi la bruma
Ove tacquero i nostri cuori,
E veder dell’amor la piuma
Adagiarsi su altri rossori.
Il vento di te non profuma,
Che persi ho d’amor gli allori;
Ma la voce tua sento calda
In core e nell’anima balda.
Un breve ma pregevole componimento in cui risaltano il linguaggio e la forma controllati. Un certo classicismo avvalora e impreziosisce uno dei temi più amati dai poeti: l’amore e l’amore perduto. L’immagine della piuma apporta colore e movimento leggiadro all’insieme che contrasta con la bruma e l’anima balda. L’amore può sfuggire ma il cuore può continuare ad amare e ad amare potentemente.
Bravo! Ho apprezzato molto!
Un saluto e 5 stelle!
Grazie mille Laura,molto gentile 🙂
Scusa Laura, ho letto solo ora ciò che avevi scritto alla fine, visto che ero indaffarato: l’amore certo che può sfuggire, il cuore continuerà ad amare poiché nel cuore vi sono nascosti i più intimi segreti dell’amore, e non saranno certo montagne od oceani a separare un innamorato. Come non sarà l’Ade nell’Aldilà far morire, oltre che il corpo, il cuore.
Ancora grazie Laura
Mi piace questa lirica che canta l’amore secondo modi e ritmi non abituali.
Colgo l’ironia suadente del poeta che, se pure custodisce nel suo cuore una vena di rammarico per un amore passato, sa che la piuma dell’amore vola ad ogni soffiare di vento, e prima o poi un nuovo sentimento lo incanterà.
Bravo!
Ciao
anna
Una poesia con un ritmo che ha un leggero e piacevole sapore di antico.
Complimenti e 5 stelle.