Tu amico, tu maschio,
tu che rinneghi la tua parte femminile,
quel bisogno di tenerezza e dolcezza.
Tu stai di fronte a me,
sotto la tua corazza di virilità,
hai paura che io ti penetri, l’anima
ti riveli la tua identità,
così fragile, paurosa, incompleta.
Si, con te amico, voglio ridere
come nel tempo dell’infanzia,
poi, tenerti per mano e parlarti.
Parlarti di noi, della vita
piangere se vuoi,
su quelli che volevamo essere
e quelli che siamo invece.
Amico, quando butti giù la maschera
sappiamo essere forti in due,
lo senti, com’è bello.
Il domani è ancora nostro
resta, accanto a me amico, uomo;
è questa l’amicizia che cerchiamo.
L’uomo non spesso toglie la corazza, per proteggersi, probabilmente, a volte anche con la propria compagna.
Certo, mettere a nudo la propria anima può comportare graffi anche profondi, ma dovrebbe imparare a scegliere con chi farlo. Allora, il cammino sarebbe molto più luminoso e completo.
Un caro saluto.
Sandra
Come era facile essere amici da bambini.
Molto bella, grazie.
Un cielo diviso a metà con soli propri e nuvole e tempeste: il cielo degli uomini e l’altra metà del cielo, quella delle donne.
Uomini e donne, sfumature bibliche, mondi diversi che seguono orbite proprie e non impattano mai se non con conseguenze impreviste e strane….
Talvolta succede ed è strepitoso!
a.
Tutto vero.
Solo in alcuni momenti si toglie la maschera.
Bella.
Grazie.
X Sandra, spesso certe insicurezze vengono da una cultura distorta, certo si dovrebbe sapere con chi aprirsi, ed apprezzare le proprie differenze, forze e debolezze.
Grazie della tua condivisione, e cari saluti
EMA
X Francesca, è come dici, era molto più facile da fanciulli, ancora non condizionati dai ruoli imposti dalla società.
Grazie di avermi letto e apprezzato
EMA
X Anna, sì quando succede è splendido, dovrebbe succedere più spesso, per la felicità del genere umano.
Saluti, grazie
EMA
X Folletto, a volte la verità è un po’ amara, ma è bene conoscerla, per poi apprezzarci meglio.
Grazie, saluti
EMA