Ho rivisto il tuo sorriso

nell’infinito scatto

di una foto. Ed ho lasciato

cadere una viola

nel suo antico prato.

 

Ripenso alle panchine,

le attese, le febbrili ore,

e le dita tue tra il mio

respiro. Tu cercavi.. tu,

rosea neve volevi sciogliere.

 

Ma le tue dolci maniere

io non seppi che sfuggirle.

Tu più non mi guardi

con le socchiuse labbra,

fissi -ora- i tuoi occhi di carta.

 

Ripercorro la linea a ritroso

e mi aggrappo ad appigli

insicuri, ramaglie di sabbia,

ma quello che fosti,

-sollievo di vita- più non trovo.

 

Un ricordo sei. Immobile.

E rimane un’emozione fragile

mi soffia sul cuore, smuove

un brivido, ma Tu più non torni.

 

E se mi chiedo dove sei,

ti vedo camminare

col tuo passo stanco,

il tuo fare da signore

e d’un bambino l’incanto.

 

E se a volte mi pensi,

lieve, appena alzi il labbro

ad una viola che sfiora

leggera la terra e cedendo

le tace il suo profumo.

 

Forse, fra rovi e praticelli

celesti, opachi muri e viuzze

dagli odori agresti, io,

t’ho perso.

 

E tu sei felice -per lei-

Tu più non torni.

A me non rimane

che crogiolarmi su di un verso…

2 pensiero su “Garzoncello Scherzoso”
  1. Nostalgica. Ma il passato non torna. Serve, tuttavia, anche a far graffiare un attimo il cuore per farlo respirare di emozione, tale rimane come arricchimento di quel che è stato.
    Un saluto.
    Sandra

  2. Tempus fugit…
    Restano i ricordi di momenti che hanno dato vita all’album di fotografie della nostra vita che è quella che è, proprio per quell’insieme di attimi che ci hanno resi quelli che siamo…
    anna

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