La nebbia e le rocce
Soffusa corre in basso
la nebbia biancheggiante,
filtrando lungo i gioghi
copre tra i monti il passo,
con le sue dolci mani
una morbida carezza
porta alle fredde rocce
e agli alberi lontani.
Or simili a canali,
s’incunea tra le valli,
risale le pareti
di alti e aspri crinali,
le vette a galleggiare
com’isole nel vuoto:
e tutto perde forma
in quel brumoso mare.
L’ignoto viaggiatore
sospeso sulla rupe
contempla solitario
lo scorrere incolore
di quei legger vapori,
che di pensieri obliosi
e di natur la forza
si fanno portatori.
Ciao Andrea,
ho votato ieri ma, commento solo adesso, perchè sono impegnata in casa per lavori di restauro.
E’ una bella poesia, una bella pittura, direi.
Uno stile poetico veramente piacevole e apprezzabile.
Un saluto.
Sandra