Premessa: questa poesia non ha alcunchè di romantico, descrive solo uno spaccato di vita di chi fa questa professione con un certo impegno; non ha altre ptretese.
Suona la campanella
Tutti in classe
Fare l’appello
Segnare le assenze
Spiegare la lezione
Correggere i compiti
Fare le verifiche della preparazione
Effettuare le correzioni e dare il voto
Preparare le lezioni per l’indomani
Fare notte e sudare sui libri
Fare mattino e correre a scuola
Nessun privilegio, nessuna preferenza
Se non un comportamento onesto e leale
verso genitori e alunni
figli del domani
nelle nostre mani.
E’ davvero così… ma a me piaceva e non mi pesava, avrei pagato per farlo. Anzi, ancor oggi, alla mia veneranda età, lo faccio, e non chiedo niente in cambio. Vabbè… il discorso è lungo, magari ci scriverò un racconto.
Volevo solo dire che la poesia l’ho letta così come si beve un bicchiere d’acqua di sorgente, alla temperatura giusta. E’ andata giù liscia liscia… ciaociao e Buon Natale.
I miei ricordi di scuola sia al di qua che al di là della cattedra sono ben descritti.
Per Jack, Grazie del tuo commento, naturalmente non è tutto meccanicistico, però ci sono delle cose da fare e facendo queste cose, i cui contenuti naturalmente cambiano da materia a materia, forse si trasmette qualcosa di più profondo: una certa passione, un certo modo di vedere le cose, si spera con un pò di lato umano… Ciao e Buon Natale di cuore da sergio donatantonio
Per Anna, grazie del commento e infiniti Auguri di Buon Natale. Ciao da sergio donatantonio
Proprio questa mattina facevo un pensiero sulla scuola e chi ci lavora.
Dare l’opportunità ai nostri figli di provare strumenti leggere racconti ed interpretare i vari modi di stare al mondo.
Quanto siete bravi, vi ammiro per come sapete fare le cose nonostante il paese non vi sostenga più di tanto.
Quindi dico, priorità assoluta alle scuole e agli insegnanti.
Assolutamente, stipendi a livello europeo e strumenti di ogni tipo per insegnare.
Bisogna crederci e io ci credo.
Grazie e buone feste.
Per folletto, grazie della lettura e dell’incoraggiamento, purtroppo la scuola vive e non da ora momenti difficili… Personalmente io penso che chi lavora in questo mondo dovrebbe farlo anzitutto con una profonda motivazione personale, che implica tanto impegno, che alla fine della fiera dovrebbe pur comportare una soddisfazione economica: ma ribadisco che non deve essere assolutamente questa la prima motivazione, insomma chi fa questo mestiere non dovrebbe farlo per soldi e basta, ma per motivi di ben più solido valore. Ciao e grazie di nuovo da sergio donatantonio