Vivere nel dubbio di non sapere se sia questo il mio posto,
soffrire e patire solo per poter imprigionare
uno spiraglio di luce, seppur artificiale,
cadere in un caos calmo senza motivo
avere la vista velata da un sottile ma
percepibile strato di ozio ed estraneità
che per natura faccio miei.
Non sapere
non sopportare il preimpostato,
cercare una fuga, incapacità di opporsi
vedere la propria immagine riflessa in
un’infinità di specchi rotti fasulli.
Cercare, cercare, cercare.
anzichè “soffrire e patire” che dicono la stessa cosa potevi dire Soffrire e sperare ecc… bravo/a continua così…
grazie mille per il commento!!grazie anche per l’incoraggiamento e per il suggerimento!
grazie a te, spero di rileggerti presto, saluti…