Quando una madre perde il figlio, metà del suo cuore muore con lei.
Mi chiedo spesso se tu riesca a guardarmi da lassù, nascosta dietro la luna, se riesci ad osservare il mio sguardo stanco e rassegnato, se riesci ad ascoltare i miei pianti sommessi e disperati, quando nascondo la testa sotto un cuscino per non farmi sentire…
Come sono adesso le tue mani?
Hanno la stessa morbidezza di allora? Lo stesso profumo?
La notte, nel silenzio di tante parole non dette, chiudo gli occhi con forza e mi struggo quando non riesco a disegnare perfettamente il contorno del tuo viso, mi strazio, vorrei gridare al mondo il mio dolore, vorrei bruciare tutte le foto e i ricordi della mia vita con te.
Vorrei non averti mai conosciuta. Se tu non fossi mai entrata a far parte di me, non mi sarei distrutta quando te ne saresti andata…
Se solo tu fossi stata meno perfetta, se solo tu fossi stata meno dolce, buona, generosa ed altruista, forse sarebbe stato più facile rassegnarsi alla tua assenza…
Bevevi la tua vita a piccoli sorsi, per assaporare ogni momento che ti veniva regalato, per racchiudere nel tuo cuore tutti i ricordi di ogni istante vissuto, per ricordarti sempre di quanta bellezza poteva esserci, un giorno, nello scorgere il sole che sorge o ascoltare il cinguettio di un uccello o lo sbocciare di una rosa d’aprile…
Come sono le tue giornate, adesso? Chi ti fa compagnia quando le luci del cielo vanno a dormire?
E i tuoi capelli? Sono ancora del colore del grano in una mattina di sole?
La tua bocca… com’è adesso la tua bocca?
E’ sempre schiusa in un sorriso accennato?
Se solo potessi sentire un’ultima volta il tocco della tue mani sulle mie, sento che potrei morire felice…
Sei sempre stata speciale. Da bambina dicevi a tutti che il tuo gioco preferito, era quello di giocare con la luna…
Trascorrevi ore a parlarle nascosta dietro una finestra, pronunciando discorsi che solo tu potevi ascoltare, che solo tu potevi capire…
Già allora appartenevi a lei? Già allora il cielo aveva deciso che t’avrebbe presto ripresa?
Ti vedo ancora danzare nei pomeriggi di giornate piovose, sento il tuo canto dolce e struggente, la tua voce che accostata alla mia, grida nel silenzio più forte di qualsiasi altra parola e quell’abbraccio d’amore dal quale non vorresti mai separarti e quelle frasi non dette che valgono una delle conversazioni più belle che io abbia mai avuto…
Perché l’unica immagine che riesco a ricordare oggi, è quella di te senza parole?
Sei scesa dal cielo per conoscere il mondo, ma hai visto che il cielo era migliore e ci sei voluta ritornare…
Ora sorrido. Mi sembra di vederti lì, appoggiata alla luna che dorme, mentre canti e danzi, i tuoi capelli biondi che si confondono con il colore delle stelle e tutti che ti sono intorno, incantati da tanto amore e tanta bellezza…
Ogni giorno prego affinchè il mio cammino su questa terra riesca a diventare sempre più breve, affinchè mi sia concesso in fretta il momento in cui la mia anima possa ritornare alla tua, amore…
La mia vita è venuta via con te in quel giorno freddo e nevoso, quando tutta la città era piena di luci ed i bambini gridavano di gioia per l’arrivo del Natale, quando ti aspettavo ansiosa di regalarti il pianoforte che mi avevi chiesto come dono, quando, seduta sotto la neve ad aspettarti, ho capito che non saresti più tornata…

5 pensiero su “La ragazza che giocava con la luna”
  1. Un testo in prosa che ha la bellezza della poesia, perchè modula tutti i sentimenti e le parole non dette che si affollano nella mente di una madre che ha affrontato il più iniquo degli avvenimenti, seppellire un figlio, garanzia di immortalità per i genitori, perchè come abbiamo imparato sui Classici, ognuno di noi vive finchè vive il ricordo di noi.
    Un figlio che muore si porta appresso le speranze di chi l’ha generato e non importano l’età e il modo, perchè il distacco è violento anche se le parole sono pacate.
    a.

  2. Bellissima, struggente e calda, come i sentimenti di una madre che ha conosciuto la vita che ha creato. Ma distruggere il tempo che ti rimane per correre da lei, non fa giustizia all’amore che ti ha dato agli abbracci che ti ha regalato alla bellezza che ti ha circondato quando lei era con te.
    Riconosci la fortuna di averla creata e con te ha percorso una parte della sua vita. Ma non sminuire l’importanza che tu hai avuto nel tuo ruolo più importante… essere qui. ORA
    Azzurra M

  3. Non sono una madrelingua. Non vivo neanche in Italia, ma questo racconto ho capito molto bene. Com’è struggente e pieno d’amore questo racconto. Mille grazie per averlo scritto ed aver condiviso questi bellissimi pensieri con noi.

  4. Sei nata per scrivere. Leggerei giorni interi i tuoi racconti e le tue poesie. Un’emozione dietro l’altra. In ogni tua opera mi sono ritrovato lì insieme a te. Continua a scrivere. Un ammiratore sincero.

  5. Un testo preziosissimo, trasparente e fragile come il cristallo, al quale accostarsi delicatamente e in punta di piedi per non rischiare di infrangerne gli equilibri. Ogni sofferenza ha un suo mondo misterioso e personale. Spero che tu abbia trovato la tua via.

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