Farò festa in primavera,

chiamerò a raccolta i sorrisi sopravvissuti all’inverno.

Insieme coglieremo i frutti delle paure

e in estate mieteremo il grano maturato dai tormenti.

Macineremo farine fini giù al mulino

e il dolore prenderà forma di pane caldo

da mani di consolazione.

Apriremo folli danze a piedi nudi

e balleremo sui ricordi tristi.

Andremo a bagnarci nel torrente

e lì laveremo la memoria.

Stenderemo i vestiti sull’erba

e asciugheremo lacrime al sole.

Raccoglieremo fiori

e ci coloreremo di nuovo i sogni.

E quando sarà sera torneremo al rifugio

e lì ricomincerò ad essere primavera

solo primavera.

7 commenti su “Sopravvivere è seminare ogni volta nuova primavera”
  1. Bellissima!!!
    La natura e la vita a contorno di un amore e di scelte di felicità sperata con colori vivaci che tingono ogni giorno a venire: un modo positivo e ricco di promesse per intendere il futuro
    Auguri di un anno felice!

  2. Poesia di stimolante riflessione di antologia scolastica, resa dai piani di lettura che, l’autrice molto brava traduce in immagini visive, colme di promesse future.
    Dodici rime di “REMO” poste in varie sedi o di inizio verso;
    sostengono la barca poetica su un’onda musicale molto armoniosa a udirsi.
    Le quali benchè vicine, non degenerano in cacofonia stridente.
    Cosa che possono fare in pochi.
    Auguri di un felice anno nuovo!
    Stefano

  3. In questa bella poesia trovo molto azzeccato equiparare la primavera alla speranza, che altro non è che seminare quei grani di vita che ci consentiranno… poi di gioire oltre che di sognare…
    Ciao e auguri da sergio donatantonio

  4. Molto bella in particolere ” balleremo sui pensieri tristi ” un invito a rimuovere i rigori dell’inverno, e seminare il grano delle speranze del domani, grazie di questo quadro a calde tinte, un abbraccio
    EMA

  5. Apriremo folli danze a piedi nudi
    e balleremo sui ricordi tristi.
    E lo faremo tutti insieme sfidando
    nostra morte corporale, che le folli danze comincino per tornare noi stessi per quel che siamo….
    Grande elemento ispiratorio per il folletto che legge con entusiasmo questa tua opera come piace a me, complicata ed affascinante…
    Come piace a me nei miei pensieri genereti in un bosco di silenzi invernali….
    Grazie…..
    Apriremo folli danze a piedi nudi
    e balleremo sui ricordi tristi….
    che bella, la potrò usare anch’io???

  6. Sandra, grazie per la lettura.
    Anna, auguri anche a te di un anno rigoglioso.
    Stefano, grazie per l’analisi, non avevo nemmeno fatto caso alle rime. Felice anno nuovo anche a te.
    Grazie e auguri Sergio Donatantonio.
    Ema, grazie a te. Ricambio il tuo abbraccio.
    Folletto, benvenuto nel mio bosco. Certo che potrai usarla anche tu. Se non un folletto, chi altri?

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