Dai sotterranei della mia memoria
emergono dal mare dei ricordi
oceani di pensieri vagabondi
che cercano un approdo d’infinito
emerge il primo bacio a labbra chiuse
coi primi passi incerti e mille strade
boschi d’abeti favole d’estate
le neonate speranze ormai deluse
eppure nonostante tutto io credo
ed urlo tra bufere vento e neve
questa mia rabbia in ultimo virile
desiderio d’un sogno realizzato
se resta ancora un poco di salute
nasce la forza di ricominciare
inediti programmi di futuro
itinerari immensi da scoprire
a volte mi sorprendo a immaginare
l’incendio dei miei palpiti le ore
le voci del silenzio ad ascoltare
per vagheggiare nuove albe d’amore.