C’è un ché di sublime, nel ricordo
una sorta di musica del tempo
che trafigge, in verticale
e ci passa dentro l’anima
senza svolgersi.
E’ un tempo a tocchetti
sassolini, chicchi di emozione
sgranati alla maniera del rosario
con più foga, tuttavia
per la fretta dell’avida mente.
E’ un piccolo dolce calvario
il ricordo
annebbia e ammalia
insieme al cuore
la presenza che non c’è.
Sì, è vero. E’ così ogni anno quando ci avviciniamo al Natale. I ricordi si abbracciano stretti, c’è una velata malinconia, soprattutto a tavola, almeno per me. E’ il corso della Vita. C’era tanta gente e adesso è in un’altra dimensione.
Penso, tuttavia, che bisognerebbe stringere forte il presente, prima che anche quello diventi passato.
Un saluto.
Sandra
Mi piace l’immagine del ricordo messo in musica. Una musica che non viene mai stoppata, suona fin da quando è stata composta con volumi differenti. A volte è impercettibile, a volte è assordante e quando il ricordo giunge alle orecchie con le note di una “presenza che non c’è”, allora trafigge cuore e anima.
5 stelle per te.
Una sera a tavola, quando lo dicevo, i miei amici ne sono rimasti stupiti, perchè discutendo sui ricordi, sul crescere e sul rielaborare il passato, io me ne sono uscita affermando che vivo in un continuo presente e tutto ció che mi è successo, le persone che ho incontrato, gli affetti che hanno attraversato il mio esistere, mi sono presenti e vivi non come in successione, ma tutti sullo stesso piano.
Non percepisco mancanze, ma vedo presenze.
Sempre al mio fianco, nel mio cuore e nella mia mente.
Siamo i nostri ricordi e senza ricordi non saremmo nulla.
a.
Eh già, è vero quello che dite, care amiche. Sandra ha collegato il ricordo con la festa Natalizia, e chi può negare che ciò non avvenga!
Roberta ha visto il paragone con la musica, e devo dire che più ci penso e più mi verrebbe voglia di ampliare quel concetto, da melomane quale sono. Magari lo farò davvero, con un brano in prosa. Mi hai dato un’idea.
Anna vede il ricordo come una parte viva, vitale, dell’intera esistenza e devo confessare che io sono con quel poeta del quale non ricordo il nome, ma mi verrà, il quale diceva di amare il passato proprio perchè non c’è più, e solo quando la perdiamo una cosa iniziamo ad apprezzarla. La giovinezza, per esempio… mentre la vivevo non l’amavo certo.
Forse il poeta è Pessoa, o Jimenez… farò una ricerca. Grazie intanto per l’apprezzamento nei voti e per il gentile commento.
Un altro diceva: “non chiedo agli dei la forza di ricordare, ma la capacità di dimenticare”…
Scritta in maniera molto chiara seppur vestita volutamente di un che di elaborato, l’ho percepita subito come molto familiare.
Scorre bene.
Il ricordare mi piace molto e l’ho scritto in diverse poesie, prima fra tutte “I miei ricordi”.
Per me vale 5 stelle meritate. QS-TANZ.
Ecco…ho trovato. Era Pessoa, infatti…
Amo tutto ciò che è stato
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.
Vero quello che dici QS-Tanz… è davvero così. La poesia vuole restare nei confini della chiarezza ma è studiata, costruita con un abito volutamente elaborato per il semplice motivo che nel tempo ha subito numerose piccole variazioni. Anzi, avendola postata quindici giorni fa, la stessa ha subito altre due modifiche. Sono due anni che la ritocco… hai colto bene. Grazie per il commento e il voto… sono curioso di leggere la tua, se ci riesco. ciaociao
Ci passa dentro l’anima/ in un piccolo dolce calvario/ assieme al cuore… che non c’è/.
Veramente fuori dal comune trovare versi di questa bellezza in un componimento intessuto di ricordi.
Anche se limata in più punti ha conservato intatta la chiarezza con cui è stata vestita.
C’è un qualcosa di sublime, nei ricordi di ognuno, per cui la poesia si adatta a qualsiasi evento, anche storico e letterario. Infatti l’uomo senza ricordi non avrebbe cervello. Assicuro che ho molto apprezzato e le faccio i miei complimenti. ciaociao
Caro stefano… molto interessante il tuo commento, oltre che gratificante, ovvio.
Ho cercato di leggere qualcosa di tuo ma non ti ho trovato come autore.
Se puoi farmi sapere…
Tornando alla poesia devo dire che ha già subito due modifiche oltre quelle già fatte nel tempo ed il motivo è che per il mio sentire l’argomento ricordo, che è parte della mia vita, è talmente importante da farmi ritenere insoddisfatto di come l’ho trattato. Forse non ci sarà fine alle modifiche… chissà. E poi potrebbero essere pure peggiorative… eccole, le ultime. Su altro sito c’è stata freddezza, ma quella dipende dalla sensibilità del lettore. Grazie, ciaociao e te la ripropongo, aspettando un parere che mi sarebbe utile (sincero eh!)
Il Ricordo
C’è un ché di sublime, nel ricordo
una sorta di musica del tempo
che trafigge, in verticale
e ci passa dentro l’anima
senza svolgere il pensiero.
E’ un tempo a tocchetti
sassolini, chicchi di emozione
sgranati alla maniera del rosario
con più foga, tuttavia
per la fretta dell’avida mente.
E’ un piccolo dolce calvario
il ricordo;
annebbia e ammalia
lacera il cuore, avvolgendolo
di presenza che non c’è.
Caro jack non posso pubblicare, perché ai nuovi autori si apre di tanto in tanto la finestra.
Non so tu come abbia fatto. Io purtroppo sono nuovo di questo sito, (non che ne abbia frequentati altri)
i quali come te li ho trovati inconsistenti sotto il profilo letterario per cui ho preso subito le distanze.
Sul secondo argomento non posso affatto giudicare, tutto dipende a chi è diretta la poesia:
in pratica volevo dire dove vuoi inerire la poesia? in un libro? cosa che io vedo la poesia finita.
Oppure vuoi far presa su questo sito? E va bene anche così.
Una cosa è sicura che persone precise come te, non troveranno mai fine, di abbellire ciò che hanno fatto di bello.
Io chi sono? Lo dico con un sonetto.
Vecchio e pensoso solo in Dio confido
con le intatte note da me vissute
Il nome alla memoria al tempo affido
e vago inerte come l’ombre mute.
Non più staggion novelle non un lido
con tutte le speranze ormai perdute
onde il mio cor si strugge ch’èra il nido
e intanto m’è scadente la salute.
M’è caro un soffio molle di natura
che nell’obliquità di forma umana
mi colma di promesse ma non dura.
Solo la poesia mi allegra all’estremo
scavalca la strettoia della tana
dove rinchiuso sto, dentro che fremo.
Lieto dell’incontro letterario ti auguro un buon natale. Da stefano
Stefano… far presa su questo sito? …ma no, io sono più narratore che poeta… e poi a me tutto sommato, essendo vecchiotto, piace ancora la poesia vecchio stile, endecasillabi a rime alternate, come quella che hai scritto tu… da giovane ne scrivevo una marea. Ma no, non è questione di precisione. La poesia non ha mai pace ed io ne scrivo pochissime, ma continuo a starci sopra col pensiero. Bella la tua, è nel mio stile.
La mia non è diretta a nessuno in particolare, il ricordo è una componente essenziale della mia vita, in tutti i sensi… i genitori, gli amici, l’infanzia… niente donne o amori perduti o rimpianti in questa poesia, quindi vedi che non vuol far colpo su nessuno.
Beh, di questo sito mi piace la serietà… se era per far colpo vengo da un sito sul quale ho avuto (anzi ho ancora pur non pubblicando più) anche più di cento commenti e 2000 e più letture… quindi vedi che non posso essere qui per cercare gloria, ti pare?
Ora che l’ho detto diventerò antipatico a qualcuno… pazienza. ciaociao
P.S. se vuoi comunicare di poesia e narrativa ti do la mail… mcolosio@gmail.com
Complimenti a Stefano per la sua poesia…. Sono curiosa di leggere e apprezzare i suoi scritti.
Mi piace questo dissertare di rime e di gloria….