Forse fu un bene padre
fermare la tua storia
col mandorlo fiorito
chiudere gli occhi
senza aspettare
il gelo dell’inverno
lasciando nei tuoi figli
l’eredità di vivere.
Avevi già provato a masticare
come un boccone il pane reso duro
dalle battaglie quotidiane
stanco.
La sofferenza del tuo immenso vuoto
noi la sentiamo come un fuoco vivo
perché è diverso il sangue
quando sta uscendo dalle tue ferite
ha un altro suono l’urlo
quando è parte di te della tua carne.
Per te fu cielo terso
ed al tuo sguardo
ti sembrò un miracolo
il non dover portare sul calvario
la croce di un’amara solitudine.
Forse fu un bene padre.
About Luciano Somma
Luciano Somma è nato il 18 marzo 1940 a Napoli dove vive e lavora svolgendo l’attività di rappresentante.
Ha iniziato a scrivere versi, in italiano ed in napoletano, all’età di 13 anni. Già direttore responsabile di Tribuna Artistica negli anni ’60, ha collaborato e collabora con molte testate giornalistiche. Nella sua lunga attività ha vinto moltissimi premi di poesia; tra i più recenti: 1° classificato al premio “Antonio Balsamo”, Castellammare di Stabia, 1993; 1° classificato al “Poseidonia”, Capaccio Scalo, 1994; 1° classificato al “Città di Avellino”, 1994; 2° classificato al “Paestum”, Mercato San Severino, 1994; 1° classificato al “Città di Cava de’ Tirreni”, 1995; 1° classificato alla “Taverna dei poeti”, Modena, 1995; 3° classificato al “Trofeo colle armonioso”, Firenze, 1995; 1° dei segnalati e mensione d’onore al 2Città di Caserta”, 1995.
È inserito in centinaia di antologie, anche scolastiche e ha ottenuto nel 1977 e nel 1994 la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica. È paroliere iscritto alla SIAE dal 1967 ed ha al suo attivo molte canzoni edite o incise. Tra gli interpreti Gloriana, Mario Abate, Tony Bruni, Mauro Levrini, Fenoli del clan Casadei, Rino Piccione.
E’ presente sul web in:
http://artista.ilcannocchiale.it/
www.novamedia.it/sienall//luciano/poesia.htm
Complimenti è una poesia bellissima mi ha toccato molto, mentre
leggevo affiorava in me il pensiero di una persona a cui tenevo molto
ed ora non è altro che un ricordo vivo in me e cenere.
Ti faccio i miei complimenti per la bellissima poesia.
Quasi un mese fa ho perso mio padre… è stato come vivere in una realtà che non era la mia!
Forse è stato un bene perchè adesso non soffre più, ma come dici tu “la sofferenza del tuo immenso vuoto” è troppo difficile da sopportare.
Quando una malattia, senza pietà, ti strappa dalle mani una delle persone che ami di più non è mai un bene.
Nella tua poesia ho rivissuto quei momenti di dolore che saranno indelebili nella mia mente!
E’ stato emozionante per me leggere la tua bellissima (e il termine mi sembra quasi banale) poesia. Io l’ho trovata per caso, cercando risposte sulla morte, sulla vita, sulla fatica di stare al mondo e nel tuo scritto ho trovato un tassello del mosaico di quelle risposte.
Grazie, Patrizia.
La morte lascia una grande traccia dentro noi, è vero chi soffre non soffrira più, ma ci saremo noi che piangeremo la loro assenza.
E’ veramente una poesia che tocca il cuore, quello che hai scritto fa di te una persona nobile e di pieni sentimenti.
Credimi, mi hai fatto venire la pelle d’oca. Molto toccante ma allo stesso tempo mantiene una melodia che dona scorrevolezza. C’è chi usa paroloni per rendere più “bella” una poesia. Tu non ne hai avuto bisogno: parole semplici, forme non troppo complesse, messaggio chiaro e diretto. Gelante e bellissima.
Mi ha emozionata la tua grande capacità di stare nel dolore e di trasmetterlo, semplicemente.
non è altro essere poeti
bravo davvero
Ciao,
la tua poesia è molto bella.
Ho perso mio padre il 28 novembre scorso e sto cercando qualcosa di scritto che parli di lui.
Mio padre è morto in un banalissimo incidente, è scivolato e ha battuto la testa.
Per lui che ha lavorato tanto ed è spesso caduto da altezze assurde durante il suo lavoro è stata una morte assurda, quasi ridicola.
Mi aiuteresti a scrivere qualcosa per lui?
Vorrei leggerla al suo trigesimo.
Grazie, Anna.
Le parole per esprimere la mia emozione nel leggere la tua poesia si sono fermate al cuore… io ho perso mio padre a 10 anni ma aveva già lasciato la nostra famiglia da 7 anni… io ho un vuoto immenso che ha lasciato questa mancanza e se è stato un bene per lui che sia morto giovane in un mese di maggio di molti anni fa, per me invece è rimasto un puzzle incompiuto nell’anima con le tessere scompigliate e inadattabili ad alcun disegno.
Se fosse ancora vivo forse avrei trovato quelle tessere o sarei almeno riuscita a dargli un senso… e sicuramente a piangere ed a emozionarci saremmo stati in due!
Grazie per la tua poesia, è splendida!
Ciao sono rimasta senza parole, mi sembrava che mi appartenesse. Il 17 febbraio del 2009 ho perso mio padre mi rimpiango tutto quello che non gli ho potuto mai dire. La mia vita si è stravolta il 21 settembre 2008 quando mamma è venuta a mancare, d’allora papà si è chiuso ancora di più in se stesso, poi c’è stato l’intervennto il 18 ottobre e lì un inferno ancora di più, lui soffriva ma io non capivo ero arrabbiata con tutto e tutti, navigavo e navigo ancora in un dolore immenso, non sono stata capace di amare mio padre, stò incominciando a soffrire di ansia, per combatterla non mi fermo mai con la mente ma mi basta di vedere le foto dei miei genitori che cado nel profondo, non pensavo che il destino mi riservasse tutto questo, ho sempre guardato al futuro, che mamma e papà vedessero le mie figlie crescere, anch’io ho bisogno ancora di loro…
Ho trovato questa poesia molto bella perchè in poche righe esprime tanti pensieri ed emozioni che io non sarei mai riuscita a descrivere ed esprimere anche usando tante parole.
Volevo sapere se posso trascriverla sulla mia pagina di facebook nel giorno della ricorrenza della scomparsa di mio padre (certamente nominando anche l’autore).
Grazie.
Ho perso mio padre da 21 anni ma il dolore è vivo e lacerante come quel giorno. Si dice che una lunga malattia ti abitui all’idea che prima o poi… ma la morte di una persona che ami dal profondo dell’anima non è un prima o poi ma un dolore che ti lacera l’anima, un dolore che ti stronca il respiro, un dolore che negli anni è lì con te, giorno dopo giorno. Ti fai forza per non vivere la disperazione per non dargli disperazione… allora resta sempre più vivo il suo ricordo e l’amore che ho per lui.
Bellissima, sembra sia stata scritta appositamente per me. Ho perso mio padre il 2 maggio con i mandorli in fiore, com’era giusto che fosse, perchè mio padre faceva il contadino.
Bellissima poesia, mi hai commosso, anche io ho perso mio padre 5 anni fa ma in me rimane sempre il suo ricordo, ero molto legato a lui sento molto la mancanza…