Perdonateci
questa dannata voglia
di vivere in un mondo
a forma di colomba
e non tra fiori finti
perdonateci
se rifiutiamo limiti e frontiere
e trasformiamo
fili spinati in palpiti d’amore
non ci è concesso forse d’impazzire?
Che razza strana
siamo noi poeti
specie che spesso va
controcorrente
volando verso cieli tersi
liberi
perdonateci
per questo nostro osare.

Un pensiero su “Perdonateci”
  1. Luciano qui descrive l’animo del poeta, un sognatore infine. Che vuol oltrepassare, sconfiggere, correggere in qualche modo la realtà. Per porgere dolcezza oltre quel ‘filo spinato’. Ed il suo ‘impazzire’ è un atto liberatorio, un grido che affonda le radici nei suoi versi. I poeti una razza, un’animo oserei dire ‘diverso’. Costretti a chieder perdono per le verità spesso assolute, che ‘predicano’.

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