Te li ritrovi all’angolo
laceri e macilenti
ombre negli occhi stanchi
su facce senza età,
le mani tremolanti
tese verso i passanti
cercano carità,
fermati se lo vuoi
forse così potresti
leggere nel passato
vite vissute ai margini
di questa società.
Ancora li ritrovi alla stazione
tra i binari dei treni
o nelle sale d’attesa
seduti sotto la biglietteria
ad aspettar probabili monete
date da viaggiatori frettolosi
che osservano nervosi e preoccupati
tutti gli orari della ferrovia…
Loro non hanno fretta
e li ritrovi
a scartocciare pasti sempre più asciutti
tra una bottiglia e l’altra
la cicca tra le labbra screpolate
nell’incomunicabile silenzio…
se resti indifferente,
fingendo d’ignorarli,
guardati per un attimo allo specchio
e ti ritrovi.

3 pensiero su “Barboni”
  1. Credo che l’essere barboni sia una scelta di vita, certo ci vuole molto coraggio. Bella la poesia, molto veritiera. Complimenti!

  2. Fiori esposti alle intemperie che dovremmo cercare di cogliere e coltivare prima che appassiscano.
    Bella poesia.

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