L’orda selvaggia si accostò al cinto

e con balzo felino fu dentro al recinto

un breve ascoltare

trattenendo il respiro

i bei frutti d’arancio

eran lì sotto tiro

con scimmiesco ricordo ancestrale

di ramo in ramo era un saltare

ma d’un tratto nella casa colonica

la luce si accese

e l’incredula armata un fiume si fece

come onda che copre lo scoglio

così fu riscavalcato l’inutile soglio

cessata la corsa a più di un miglio

il cuore batteva come al coniglio

felici, raggianti per la bella avventura

non si sarebbe scambiata con nessuna fortuna.

Lungo la spiaggia calmata d’autunno

finiva nel mare il sole il suo turno

la giovane banda ammirava il tramonto

non cogliendo di vivere l’essenza di un sogno.

3 pensiero su “Ragazzi di Bagnara, la calata nel giardino”

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