Mirko ha solo tre anni ma non ha
diritto di giocare a Sarajevo
il suo dovere è quello di soffrire
le pene d’un inferno prematuro
e l’acqua santa non potrà bastare
a spegnere l’incendio del dolore.
Mirko non ha più l’angelo custode
che lo protegge – non conosce Dio –
pur portando la croce d’un calvario
che fa spezzar le spalle d’un bambino.
Oggi ha incrociato gli occhi della morte
sul corpicino ne ha sentito il fiato
ha lasciato l’inferno per il limbo
su quei tre anni il tempo si è fermato.