Lo smalto rosso che hai indossato
forse un tempo ti ha dato compiacimento,
fiera del tuo tatto glamour.
Lo smalto rosso che hai idossato
ora scolorisce lento e non lo degni di attenzione,
non persegui la ricerca di quel gaudio che ti aveva donato,
troppo stanca e distratta da tutto il resto.
Lo smalto rosso che hai indossato
ora è uno stupro alla tua eleganza e femminilità,
ti urla contro il suo malessere
ma non l’ascolti.
Lo smalto rosso che hai indossato
protegge la superficie dell’orgoglio e della forza,
troppo vulnerabile senza di esso.
Lo smalto rosso che hai indossato
è una storia d’amore senza futuro,
permetti che sia lui a lasciare te
senza rimpianti di sorta.
Ho sempre pensato alla forza intriseca di quello smalto (“rosso giungla!”, per citare una battuta di un celeberrimo film) e ne ho fatto il mio puntello morale.
Ora, nell’età di passaggio verso altro, “non ho rimpianti e non ho paura”, per autocitarmi.
La vecchiaia è un’età mentale, non fisica.
… E l’amore é un sentimento/concetto che vale se è rivolto anche verso se stessi. Altrimenti è mancanza di rispetto, in primis verso se stessi e poi verso gli altri.
Non so se sono riuscita a spiegarmi, ma forse sì, se hai scritto una poesia così sottilmente femminile…
a.
Grazie del tuo commento Anna! Diciamo che forse hai visto nei miei versi più di quello che c’è.. la protagonista di questa poesia è una ragazza che un giorno era seduta accanto a me in un mezzo pubblico.. ed ho espresso le sensazioni che mi ha suscitato osservandola e guardando le sue mani…
Scusami, leggo ora la tua risposta e a mia volta ti rispondo.
Il bello della poesia è proprio questo: il poeta scrive e ognuno, leggendo, trova ciò che cerca!!!
Un abbraccio, bambina!
Ciao.
a.