Scende una lacrima sul tuo dolce viso,
guardo i tuoi occhi dispersi nel vuoto
vedo passare un ricordo remoto
sento le voci del pianto e del riso.

Non è pazienza l’amore di un uomo,
non è costanza il suo mormorio
non è un saluto il suo cenno d’addio
non è vergogna cambiare il suo duomo

Sepolto da un freno di luci e tormento
L’amore si frange intorno ai dolori
Né pace nè vento, ma solo sentori:
Rumori pacati e nemmeno un lamento

Non vedo più baci, carezze non sento
Nessuno che gridi una dolce parola
Non è finzione restare da sola,
Non è paura un triste commento.

L’amore non è nemmeno un’aurora
Di un mese di luce sfruttato nel fuoco.
Né un bimbo lasciato che chiede il suo gioco
Né un dolce lambirti che il volto ti sfiora.

Non è un messaggero di pace sperata
Nemmeno un amico distrutto dal male
Non è un pensiero fornito di sale
Nemmeno una sola parola pensata.

Allora cos’è questo strano signore
Che sempre ci guarda dai punti più arditi?
Chi é questo gioco di tempi finiti,
Che lascia la luce di notte e nel cuore?

Nessuno può dire chi sia il sentimento
Che ogni mattina ci lascia intontiti,
Se mentre ci alziamo noi siamo straniti…
La colpa sicuro è del vento.

Ci porta i ricordi più dolci e più amari
I pensieri di un’ora ci lascia sfruttare
Non è mare mosso ma neanche sperare
Di un cenno di aiuto agli amici più cari.

Sai dirmi lasciato dai tuoi desideri,
Se riesci a capire l’amor cosa sia?
Se senza dolore e senza follia
Ti restano ancora dei dolci pensieri?

Se trovi nel tempo una sola impressione
Di piccoli abbracci al tuo verde cuore
Io dico: sei bravo, hai trovato l’amore,
non farlo fuggire in ogni canzone.

Gabriella Brancaleone

 

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