Cammino per le strade di una caotica metropoli e Vedo uomini che nella loro miope logica, fanno dell’immagine il proprio emblema ed altri che giocano alla guerra come al risiko; Vedo un mondo governato da imbecilli che, rinchiusi nei loro abiti griffati, dietro le finestre a specchio di lussuosi palazzi, sono in riunione mentre tengono l’orecchio attaccato all’auricolare, ascoltando l’amante che si descrive in baby doll. Io saprei fare di meglio, penso; anche come amante. Vedo un universo fatto come una città, come un piccolo paese, come un individuo, come un avvenimento fortuito. Tutto è riconducibile ad una logica di più basso livello, meno aulica, meno solenne, meno filosofica. C’è una società piccola, fatta di pochi piccoli uomini tra i quali eccellono gli idioti, quasi sempre. Conoscerai, prima o poi, un’imbecille, un figlio di puttana, un raccomandato al quale sarai asservito, una bella ragazza, un divo della TV, tua moglie, tuo marito, uno che potrebbe essere tuo amico, uno qualunque; Vivrai, probabilmente, una vita della quale non potrai cambiare le regole e alla quale dovrai adattarti, seppure in parte, nel tempo, camminando. Se ti accorgerai di tutto ciò Persevererai, sperando di essere tu, un giorno, il capo, il decisionista; perché tu capisci, tu non faresti mai male; Giudicherai tutti, in guerra o in pace e quando avrai l’una desidererai l’altra; e dopo avere avuto l’una e l’altra, sognerai di far convivere questi due impostori e trovare in loro un equilibrio tutto tuo. Ho sognato di poter cambiare tante cose, di essere giusto, onesto, di essere premiato per questo. Ho sognato di fare il copywriter, di aver capito cos’è l’amore, di poter essere stimato per la mia sincerità. Non sogno più, se non una macchina veloce, un fisico atletico, una barca a vela, una splendida ragazza, un bar su una spiaggia dei tropici. Sogni a scadenza, da acquistare all’ipermercato, più che sogni “bisogni” scacciasogni, che non fanno male a nessuno, se non a me.

 

Un pensiero su “Sogni di Pace Bisogni di Guerra”
  1. Beh, speriamo che non sia proprio così, e che ciò sia uno sfogo più che umano e mirato ai tempi attuali, di grandi aspettative e di grandi delusioni.
    Il Mondo si ripete, dal passato non sappiamo recepire niente e la tecnologia affascina. Che dire? Che l’uomo é il peggiore esperimento che sia stato fatto? Personalmente non ho voglia di suicidarmi, perciò guardo avanti, lavoro, mi documento, mi inalbero, poi mi gratifico e procedo. Di sicuro, i sogni non me li toglie nessuno.
    Coraggio. Ciao. sandra

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