Sera d’autunno di luna piena,
una timida pioggia si era placata;
da quella festa rientravi serena,
ma una bufera per te si era già preparata.
Mani ruvide e grandi ti spinsero a terra,
tappandoti la bocca per farti tacere;
cominciò così un’inutile guerra,
vittoria contro quegli uomini non riuscisti ad avere.
Ti ritrovasti sola con le lacrime in viso,
con vestiti strappati e dell’amore violata.
La neve scese nel cuore così all’improvviso,
che desiderasti addirittura di non esser mai nata.
Avresti voluto chiedere aiuto,
ma tutte le colpe del mondo si insidiarono in te;
non era una cosa che avevi voluto,
non era sicuramente dipeso da te.
Con tutte le forze provasti a lottare,
ma germogliavano in te, solitudine, rabbia e dolore
e solo quel salto nel vuoto poté cancellare
quel pallido sole, che come la neve non dava calore.
Bellissima, ben strutturata. I miei complimenti, Lucia.
Il contenuto, purtroppo, fa parte di una realtà di oggi, ma, forse anche di ieri.
Poetare, è un mezzo per condannare, chi di vergogna macchia l’umanità.
Un saluto.
Sandra
Che dolore immenso e indescrivibile!
Eppure tu riesci a fermare nelle parole, il ricordo di tutte le donne usate, assalite, violate e private della loro anima prima che della loro femminilità.
Non dovrebbe esserci pace per chi strappa simili fiori…
Per Anna e Sandra
Grazie per esserci sempre.
Vero, non dovrebbe esserci pace per chi nel cuore non ha un briciolo di sentimento e riesce a causare tanto male; ma purtroppo non è sempre così, spesso alcuni bruti riescono a farla franca, grazie a leggi che tutto sembrano tranne che leggi.
Ma come dici tu Sandra, poetare è anche questo raccontare la vita e perché no, quando ci è possibile denunciare nel nostro piccolo quel che non va.
Questa poesia mi è stata ispirata da una storia apparsa su i giornali e in tv alcuni anni fa:
Una ragazza di 13 anni venne violentata da due sedicenni.
La ragazza all’inizio non venne creduta e venne internata in un istituto e curata con psicofarmaci; alla fine pose fine alla sua vita, lanciandosi dalla finestra del bagno.
Speriamo che storie del genere non si debbano più sentire.
Un abbraccio, Lucia.
Tristissimo scenario che vede la violenza, in questo caso quella sulle donne, protagonista maligna della quotidianità.
Troppe donne hanno subito e mi auguro che questa tua bellissima poesia venga letta da un gran numero di persone e serva a rendere più vivido il lume della ragione nell’uomo.
Un caro saluto da Nicolas Antares.
Argomento molto doloroso, l’amore trasformato in violenza, di che cose ignobili sa macchiarsi l’uomo.
E tu hai saputo scriverci con dolce delicatezza questa bella poesia, complimenti!!!!!
A rileggerti ancora BRAVA, un saluto a 5 stelle
EMA
Per Nicolas Antares
Grazie anche a te per esserti fermato a leggere la mia poesia.
Non so quanto potrà servire la mia poesia, ma mi auguro di non dover più sentire storie di violenze, anche se per come vanno le cose oggi sembrerebbe solo un’utopia.
Un saluto, Lucia.
Per Ema
Grazie anche a te per aver letto la mia poesia e per le belle parole.
Un saluto, Lucia.