Una splendida giornata primaverile incontra la mia vita il 2 maggio del 2007.
Come tutte le mattine mi preparo ad affrontarla: colazione, vestizione, giacca di pelle, occhiali da sole, casco ed eccomi a cavallo della mia moto… destinazione centro. Un giro di chiave e… cazzo non parte. Come una delle piaghe d’Egitto, la malasorte si è impossessata di me, ne percepisco i sintomi: palpitazioni, sudarella fredda, agitazione, smania, ansia, ansia, ancora ansia, tanta ansia…
Catatonico visualizzo nella mia mente l’imminente destino: l’autobus.
Vedo il percorso, la via crucis, in salita, torta, faticosa… era dai tempi della scuola che non la percorrevo, avevo voluto ed ero riuscito ad evitarla, a rimuoverla dalla mia vita a dire basta!! 20 anni di terapia ed ora lei era di nuovo la, fissa davanti a me in cerca di riscatto, pronta a farmela pagare.
Con passo deluso, stanco mi avvicino alla croce profetica, la tabella oraria, con su la scritto A.T.A.C. (aspetti tanto – arriva colmo), cercando di svelarne l’oracolo che scorre, appare, scompare, cambia e mentre mi inebrio di informazioni in tempo reale, una folla di fedeli si e già unita a me, mi circonda, e sotto la stessa croce inizia a bisbigliare, ripetendo mantra sconosciuti in stato di trance.
Automi del quotidiano, spenti, rassegnati, abituati talmente alla sofferenza da non percepirne il dolore e la tristezza. E mentre restiamo in attesa della venuta del nostro salvatore scorrono innanzi a me le tentazioni su due ruote in ricordi dei tempi felici…
ma ecco… un punto giallo, poi un numero, forse quello giusto, il profeta lo aveva predetto.
Avanza a passi lenti, si avvicina, è lui eccolo manifestarsi in tutta la sua grandezza. Si ferma apre le sue braccia, ci invita, ci vuole e vuole anche me, figliol prodigo, mi ha perdonato e anche se pieno di anime, non è mai sazio e accoglie noi, nella sua bontà e grande e ci vuole vicini a lui e al prossimo in una comunione di amore, umore, colore, calore, sudore, stupore, dolore, odore … e poi parte.
Il percorso di purificazione non è uguale per tutti, per alcuni fortunati e la prossima fermata, per altri tra due o tre, per i meno meritevoli il capolinea è l’unica salvezza.
Ci teniamo vicini, sento il respiro del fratello, qualcuno sale con ‘intento di manifestare il suo amore, altri per verificare l’altrui disponibiltà’, ma in fondo in questo viaggio siamo tutti alla ricerca.
E’ in questi momenti che il bisogno di meditare e chiudersi in se stessi prende il sopravvento, il linguaggio degli sguardi si diffonde, il bisogno di credere nelle proprie capacità di sostenersi è concreto ed inevitabile, il rischio di non farcela, la paura di essere buttati fuori contro la propria volontà accresce l’istinto della sopravvivenza, aumenta la diffidenza, l’amore primordiale muta e nel cammino di purificazione la lotta del bene e del male si confonde con la legge della giungla.
Il miraggio del viaggio salvifico si infrange lasciando apparire nella sua cruda realtà il girone infernale dei pendolari.
Ma la speranza è viva, il salvatore avanza, si fa largo su vie preferenziali tra una moltitudine di eremiti miscredenti nelle loro monogrotte metalliche; avanza tra scosse e sussulti; avanza veloce poi lento; avanza… poi sosta… riparte.
Un vortice di sentimenti mi invade: sconforto, rabbia, malinconia, speranza, delusione… la meta è ancora lontana, gli ostacoli non sono finiti, l’ipotesi del ritardo prende corpo, l’illusione svanisce, la mia fede vacilla e, attimo per attimo il caos impazza: voci, suoni, trambusto, rumori… uuuaann… piiiii piiiiiii… wroonnnn…… wroonn……… schrggjjjj……. bruummmm… bruummm… brummmm… ma……. questo rumore… lo riconosco, è familiare… un fremito di gioia, un’eccitazione incontrollabile… FELICITA’…
……e sono di nuovo a cavallo della mia moto. Un falso contatto.
Il sole splende, l’aria e fresca….. la vita è bella.
Hai dichiarato guerra agli accenti. Comunque, simpatica. Ciao. Sandra
un flashback davvero, ma ci sono tante giornate che assomigliano al 2 di maggio, alle volte non le notiamo neanche, ma gli altri giorni sono bellissimi ed allora corriamo…. corriamo…….. ma ogni tanto fermiamoci ad osservare gli occhi della gente!