Ricordo
quegli amplessi contadini
consumati nel pagliaio
la scoperta del contatto
profumava di fieno
e l’aria intorno
aveva il gusto della gioia
la zappa eretta
passiva complice
attendeva le mani
per sprofondare nella nuda terra
i miei giorni
rosari di fatica
sgranellati
troppo lunghi e monotoni
io non li paragono
a questo mio vissuto quotidiano
tra carte e libri
o i raffinati amplessi
coi pigiama di seta
e le lenzuola fresche di bucato
oggi tutto è diverso
la mia memoria
è ferma a quei momenti
solida
come la mia radice
ad una quercia.