L’estate stava per arrivare
E m’ero illuso
Che anche la pioggia battente
Nella mia anima cessasse.
Ma era il tuo ricordo,
Il tuo non appartenermi più,
L’ammasso di nuvole nere
Che mi opprimeva il cuore.
Ho provato a diradarle,
Ma era come svuotare il mare
Con le sole mani.
Anche in questa cella
Continua a piovere.
(Catello Di Somma, dalla pagina fb TraccePerLaMeta in cammino… en camino…, 12 giugno 2013)
Catello Di Somma è un poeta giovane, con libri di poesia già pubblicati e ricchi di profonda umanità sui più diversi temi, capace alla stessa maniera di comporre liriche sulla donna e sull’universo femminile con una sensibilità non comune.
Sarà la sua formazione personale o l’esperienza di vita che lo porta a contatto con la quotidianità più faticosa, ma ogni volta che leggo i suoi componimenti, mi soffermo a riflettere ammirata di come il poeta Di Somma sia in grado di rappresentare ogni essere umano e ogni sentimento in modo unico e incredibilmente differente da tutti gli altri.
L’universo donna e il femminicidio sono tra i grandi temi etici e sociali dibattuti in questi giorni, uno strazio che non ha spiegazioni, un urlo di dolore che non trova consolazione; molti ne parlano, alcuni a vanvera.
Spesso il poeta Di Somma tratta nelle sue poesie il tema dell’umanità dolente e riesce a parlare d’amore in maniera incisiva e univoca.
Non è facile scrivere sull’amore.
Molti cantano solo la carnalità oppure l’infelicità amorosa.
Confesso di non apprezzare i versi addolorati che parlano di un amore fonte di grande tormento e non perchè non comprenda il raptus dell’innamoramento improviso, ma perchè non ne capisco l’incapacità a porvi fine.
Mi manca, cioè, la disponibilità a intendere chi per anni si rotola nello stesso dilemma: vado o resto? sto o scappo?
Credo che manchi in molti cosiddetti poeti dolorosi e amanti doloranti che li apprezzano, l’onestà di guardarsi allo specchio e di comprendere la monotonia di questi versi.
Non si puó non decidere di crogiolarsi nella voluptas dolendi se non convinti che l’amore sia sofferenza.
Alla stessa maniera in cui non comprendo il lamento greco, non riesco ad entrare nei meandri delle motivazioni che spingono gli esseri umani alla confusione del sentimento d’amore con la gelosia che porta al raptus omicida.
Questa poesia del poeta Di Somma, ispirata a un recente e amaro fatto di cronaca nera, un ennesimo femminicidio, condanna l’idea di possesso che molti confondono con l’amore.
Amare qualcuno non significa possederlo.
L’amore è un sentimento grande e nobile che non può svilirsi nella pochezza della gelosia o nel dolore sopportato univocamente e silenziosamente.
Molti si sono mostrati amareggiati per quella giovane donna salita all’onore della cronaca nera per essere stata picchiata così selvaggiamente da esserele stata rimossa la milza, spappolata da pugni e calci.
A mio giudizio, lo scandalo è stato raggiunto quando nei giorni successivi è stata diffusa la notizia che la vittima ha ritirato la denuncia, perchè “ama” il suo aggressore.
Mi pare che alcuni si vanno convincendo che l’amore è dolore.
Non è vero.
L’amore esprime il meglio degli esseri umani, dà forza e illumina la vita.
L’amore è libertà reciproca di ritrovarsi ogni giorno e in ogni momento oppure libertà di lasciarsi andare quando il sentimento è finito.
Tutto il resto è truffa.
E lascia a mani vuote anche chi pensa di aver esercitato un diritto supremo, quello del diritto di vita e di morte nei confronti di chi non corrisponde più al suo sentimento.
Il delitto non paga, ma accomuna in un disegno mortale vittima e carnefice.
La cella, dice il poeta Di Somma, è l’esito finale, la privazione infinita, poichè, se l’amore è libertà di essere, l’omicidio è la negazione della libertà non solo altrui, ma anche propria.
Conosco il Poeta Catello Di Somma, lo apprezzo molto nella sua poetica gentile e sensibile alle tematiche dell’Amore e della Donna.
Se posso esprimere il mio parere, l’Amore è uno solo.
Esiste l’amore, diciamo inerente al periodo dell’adolescenza, con le farfalle nello stomaco e i batticuori, spesso a senso unico. Te ne rimane comunque un ricordo che ti accompagna nella vita e spesso ti aiuta anche a crescere.
L’amore poi, quello in cui si costruisce qualcosa, si sta insieme, ci sorreggiamo nelle salite, in pianura e in discesa, non è certo fatto di possesso e gelosie, tanto meno di “mani pesanti, addosso”.
La passione poi, è tutt’altra cosa.
Ognuno vive l’Amore secondo il proprio “Io”, personalità, anima, educazione, cultura, o per meglio dire: – il proprio sentire –
Certo che i tempi attuali sono, io li definisco: feroci.
Mi chiedo come mai tanta – cattiveria – o meglio definita – violenza – anche da genti molto giovani.
Trovo, come Te, cara Anna, assurdo e deplorevole, la mancata DENUNCIA a tutto questo.
C’è sempre un avvertimento, magari minimo, ma lì, a mio avviso, è già scattata la – gravità – del caso.
Ragazze giovanissime e “innamorate”, Donne mature che si adattano ad una situazione che peggiora ogni giorno di più.
Senza paura, DENUNCIATE!
Ci sono centri di protezione per queste donne e per i loro figli.
E’ un errore pensare: “Non oserà più. Non si è reso conto”.
Ci saranno ancora altre volte.
L’Amore, oltre alla passione, è crescita, maturità, rispetto da ambo le parti.
Per la verità, personalmente, non amo neppure quella che si definisce: una sana gelosia.
Amo il corteggiamento, l’ammirazione, la stima, ma la “sana gelosia”, no. Un serpentello non è detto che rimanga tale, potrebbe avere una crescita incontrollabile.
Un po’ di “fiuto” e di cervello non guasta ad un cuore innamorato.
L’approvazione di una legge molto severa per questi “maschi” che poco hanno di umano, servirebbe, non dico a pagare un conto, ma a meditare sul rispetto dovuto ad ogni essere umano.
Sandra
Grazie!
Bellissimo commento!
Non se ne può più di questa società in cui i valori sono travisati o traditi e le persone abbandonate a quattro filibustieri che travisano il vero e la verità fornendo modelli scatenanti reazioni abnormi in esseri resi più fragili dalla mancanza di punti di riferimento e di valori.
Dobbiamo ricominciare a dire la nostra.
Papale papale.
Grazie!
a.
P.s. Un altro fatto di cronaca nera anche oggi…
Donna massacrata, infilata in un sacco e abbandonata… Poi il picchiatore si rifugia a casa del nonno e lì viene arrestato.
Ma le donne non si chiedono PRIMA e non capiscono PRIMA con chi si mettono?
Non a caso ho scritto quello che penso da sempre:
anche ad una Donna innamorata occorre fiuto e intelligenza, grandi alleati del cuore.
Il cuore da solo può essere molto vulnerabile…
e qualcuno ne potrebbe approfittare.
In questo periodo storico, questi episodi, rasentano il quotidiano.
Denunciate, se l’essere con cui avete a che fare non è umano.
sandra
Sandra
Non conosco lo scrittore di questa poesia, ma sono dei versi molto belli.
Concordo in pieno con te: l’amore non significa soffrire, o uccidersi per gelosia.
Grazie per questa riflessione che ci hai fatto fare.
Un saluto e 5 stelle.
Grande Anna, hai toccato un argomento molto attuale ed ignobile… Mi sconcerta tutta questa violenza. Che tempi confusi!
Lucia,
Giuseppe Antonio,
il tema è doloroso.
Siamo bombardati da notizie di morte. A ogni ora del giorno.
La vita sembra che non valga nulla.
Delitti gravissimi e irrisolti turbano le coscienze di tutti.
Forse queste cose sono sempre successe, ma è l’idea dello spettacolo costruito su simili notizie che fa raccapricciare.
Pare che non ci sia mai fine e l’emulazione è la norma.
Credo che dobbiamo prendere tutti coscienza che dobbiamo cambiare dentro.
Noi per primi, senza deroghe e con impegno personale grande.
È difficile, ma importante.
La leggerezza di “incontri” con persone da poco va condannata ed evitata.
Molti delitti si possono evitare.
Molto bella questa riflessione sul femminicidio … non si può uccidere una persona per amore o gelosia o tradimento, le donne non appartengono al proprio uomo, l’amore è condivisione, rispetto reciproco, passione, la violenza va sempre combattuta.
Dobbiamo insegnare ai nostri figli il valore dei sentimenti, la dolcezza, la tolleranza e forse avremo un mondo migliore…
complimenti
Brava, eccellente questo commento alla poesia del Di Somma, in cui metti in evidenza tutta la sensibilità propria di una poetessa fine ed estroversa come te, i sentimenti non vanno repressi ma espressi nel giusto modo che forse a volte non è tanto semplice intuire ed allora occorre farci guidare dalla luce del cuore che è in ciascuno di noi e non dalla rabbia della passione tradita e dal risentimento verso una persona che non ci ama… ciao tuo amico di tasto.
Molto bella la poesia e veramente prezioso il tuo commento, le tue riflessioni… dirò di più sul femminicidio: ho ascoltato su Radio 3 un dibattito sul tema ed hanno telefonato alcuni uomini dichiarando che non si dovrebbe nemmeno distinguere l’uccisione di un uomo e di una donna e che il termine femminicidio è una mera invenzione. Insomma il tema da te trattato andrebbe dibattuto addirittura con un Forum per riuscire a convincere gli scettici dell’importanza di analizzare il modo diverso con il quale è visto l’amore da parte del tipico maschio possessivo rispetto a quello dell’universo femminile. ciaociao