E guardo con la mente

un paesaggio tutto sale

ascolto amaramente

ogni parola astrale.

Non vedo la tua ombra

snodarsi per le vie,

non sento chi la ingombra

e non la lascia mia.

C’è un male nel mio petto

che mi lacera il sorriso,

e un bene nel mio letto

che sorge dal mio viso.

Tra queste sensazioni,

ben salde nel mio cuore,

si mischiano opinioni

e grida un po’ l’amore.

E guardo col pensiero

cercando la mia lotta

ma tutto qui è straniero,

nessuno è poliglotta.

Nessuno mi comprende

nessuno mi perdona

nemmeno chi mi prende *

nemmeno la mia zona.

 

(*N.d.A. chi mi accoglie)

 

Un pensiero su “L’emigrato”
  1. Molto belli certi termini che hai usato, come il snodarsi per le vie, in un senso di poeticità davvero alta.

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