Un fascio di luce,

come una lama affilata

lo colpisce,

sul volto tante cicatrici,

le gambe ormai invecchiate

non reggono,

in passato è stato principe,

barbone, mercante e

buffone ma ora

ha solo voglia di vivere,

gli applausi, una volta il suo

pane,

ora lo disgustano,

ha solo voglia

di chiudere il sipario

e aprire gli occhi.

 

2 commenti su “Un attore”
  1. chissà perchè la tua poesia mi ricorda
    un’ intervista televisiva fatta anni fa ad un vecchio leone del palcoscenico, ormai a fine carriera, vecchio ammalato e stanco, con moglie gravemente ammalata, che non sapeva a chi chiedere aiuto e sfogava tutto il suo dolore, la sua amarezza e il suo dolore per essere costretto ancora a recitare quando ormai non ce la faceva più.
    …che tristezza allora…
    …quanto è fugace il successo…
    …quanto è breve la vita…
    ciao

  2. “Gli applausi” mi ha colpito molto, “gli applausi” un senso istrionico, come quegli attori che vivono solo di questo mondo fatto di carta e di fiori.

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