Mi riposerò nel tuo ventre
lontana da questi sapori amari
Dolce terra mia cullami
e dammi il fiuto della ribellione
quella lotta che sin dalle origini
permise ai tuoi figli
di abbandonare
il monte della sopravvivenza
Voglio sentire i brividi che tu provi
quando
goccia dopo goccia
la pioggia ti bagna.
Riderò quando li sentirò,
significherà che son viva,
ma non salva.
Tormentami di buoni giudizi
come il vento fa
con i tuoi granelli.
Sporcami di ambizione
come il fuoco fa
quando ti tocca.
Impregnami di te
per non scordare mai
la mia origine.
Il sudore e la paura
saranno il mio pegno d’amore.
Terra mia
ti stringo forte tra le mie dita.
L’attaccamento alla propria Terra è degna di grandi sentimenti, questi creano speranza che non tutto è perduto per quell’essere umano così da tempo caduto in basso. Grazie, per l’auspicio sincero sulle buone intenzioni e sull’onestà , di puntare ancora alla voglia di fare per tornare ad essere.
Sandra
Bella: ma non condivido tutti i contenuti: qualcuno mi piace.
Grazie della bontà
Radici che non si dimenticano mai, perchè parte di un bagaglio che forgia lo spirito e la vita tutta.
Bellissimo canto alla terra natale.
Vi ringrazio per la vostra lettura ed attenzione!
Veronica MRL