Con l’auto Carmine viaggia da Napoli a Caserta: fa i 200 Km/h, sembra un siluro navale, viaggia con la mente. Pensa a Pompei, agli scavi romani: civiltà eterna, dolce confine dell’umanità intera.
Dopo un po’ di tempo posa la mente su qualcosa di nuovo: gli affari, sta trattando una partita di caramelle da vendere al mercato, di professione è un tecnico commerciale fantasioso che usa tecniche nuove fatte di marketing e innovative scienze umane. Parla con i suoi interlocutori per convincerli a fare acquisti, descrive il tutto con semplici equazioni matematiche.
Dopo un po’ di tempo l’immagine della sua donna: Celeste riemerge nella sua mente. Il suo sguardo si posa sugli occhi verde smeraldo con un viso ovale che denota beltà e splendore accattivante.
Alla sera ritorna a Napoli, il buio prende il sopravvento, si vede poco. Con la fantasia sorvola il tutto per atterrare nel surreale. Arriva ai quartieri spagnoli dove ha una riunione d’affari, si trova a cena con degli amici, mangiano una pizza, piatto prelibato di pomodoro e farina. Discorrono a voce alta per cercare di sedare diverbi e litigi: arrivano i vicini a cercare di calmare la situazione e gettare acqua sul fuoco. Carmine dopo qualche minuto se ne va e inizia a girovagare per la città. Telefona a Celeste per sentire come si sente: ella è arrabbiata perché si sente trascurata. L’ultima volta che si sono visti si sono scambiati dei dolci baci: il fragore e lo sguardo di lui le mancano. Fissano un appuntamento per il giorno seguente, poi si salutano e ritornano ai loro impegni gravosi che permettono ad entrambi di sopravvivere nel caos quotidiano: routine che tante volte si complica.
Entrambi vorrebbero andare negli Usa a studiare letteratura americana, perché sono innamorati dei romanzi di personaggi misteriosi, cercano nei libri la luce che illumina le loro dolci esistenze. Trovare un lavoro intellettuale è il sogno di tutti e due. La vita americana è dura, loro lo sanno perché hanno dei parenti oltreoceano. New York è una città difficile, ostile. Metropoli con enormi problemi, dove il tasso di criminalità è molto elevato, ma loro sognano i grattacieli, anche se hanno un costo economico poco abbordabile per le persone comuni che non sono certo benestanti.
Egli però è meno titubante all’idea di andarsene, mentre lei ha paura dei suoi genitori perché molto legata alla sua famiglia. Il suo passaporto elettronico gli permette di girare il mondo, il tutto condito da avventure misteriose: la sua vita deve essere piena di mete nuove e oscure che sembrano delineare un futuro pieno di incognite. A volte, però i sogni nascondono miseria e una vita piena di ostilità.
Carmine pensa che i mezzi economici per sopravvivere glieli fornirà la sua fantasia letteraria e le sue doti intellettuali di scrittore che sa descrivere con celata armonia la personalità dell’uomo e di tutto ciò che lo circonda. Anche se il suo cuore si è fermato a Napoli: la città della musica e delle idee, della sua vita tribolata ma dolce. Sarebbe una bugia dire che se ne va senza rimpianti, ma egli spera nelle mani magiche di Dio: crede poco, ma l’aldilà lo tormenta con dubbi esistenziali. Cercherà di dimenticare l’infanzia passata a scrivere e leggere: simbiosi epatica di un adolescente.
Il Canada è la seconda meta del suo itinerario esistenziale: lì lavora suo cugino Claudio, pizzaiolo. Scugnizzo di periferia che si è rifatto una vita dopo il tempo perso in Italia a cercare un lavoro che si faceva attendere per le lunghe. Con la pizzeria Claudio ha messo in piedi una fortuna, ma la sua cultura pecca di presunzione perché è immaturo: deve ancora formarsi magari come autodidatta.
Ormai il Vesuvio e il clima mite della città partenopea fanno parte dei sogni, del modo di essere pieno di incognite. Le gite e le ubriacature col whisky fatte nel week-end sono nel diario segreto della sua vita. Cammina per riuscire a fare emergere tutte le impurità del suo calvario terreno. Il cosmo gli appartiene: lo fa volare con la sua fantasia e la caparbietà. Pensa di essere invincibile, ma delle crepe emergono dalla sua tribolata esistenza terrena. Pensa alle canzoni di Gigi D’Alessio e alla sua dolce musica: il volano del suo intelletto. Il tutto descrive qualcosa di misterioso e di universale. Stati d’animo unici denotano un modo di essere che parlano di sentimenti e di emozioni inebrianti. L’infinito razionale soggiace alla dolce sensazione onirica del suo inconscio.
Ciao ho notato una certa spigliatezza nella scrittura ma che viene accavallata da troppe idee, da troppi luoghi e troppi personaggi. Alla fine non ci ho capito molto, ma forse il problema è mio e non tuo. Saluti e buon Natale…