Madeleine era una bionda 25enne di Bucarest. Senza dubbio una bella ragazza, a dispetto della inspiegabile condizione di single.

Madeleine viveva da sola in affitto nel monolocale che non aveva voluto condividere con nessuno e che aveva arredato in modo funzionale e gradevole con la risulta di tutti i conoscenti. Viveva da sola col suo gatto un po’ ciccione: “Unetto” come lo aveva chiamato quando lo aveva trovato piccolissimo (1 etto appunto) per strada; adesso Unetto aveva qualche dente in meno e qualche chilo in più a causa dell’età. Viveva da sola con la sua rosa, striminzita come la vita che conduceva, messa sul davanzale della finestra perché ricevesse tutto quel poco di luce e di calore che concedeva l’ambiente esterno. Viveva da sola con le sue fantasie e con i suoi sogni lontani nel tempo ma intensi, come facessero parte di un’altra vita già vissuta. Ma, soprattutto, viveva da sola con i suoi problemi.

Da tempo Madeleine era autonoma e indipendente. Laureata in Biologia, già da qualche anno cercava un lavoro degno; invece aveva trovato solo una modesta sistemazione come tecnico in un laboratorio di analisi a 160 euro al mese, purtroppo comprensivi degli “straordinari” a cui la costringeva il direttore-proprietario. “Straordinari” senza cui a Bucarest nessuna bella ragazza in cerca di lavoro lo trova: troppo pochi gli euro, anche se la vita a Bucarest costa poco.

Madeleine viveva da sola e lontana da Liviu, l’unico fratello, che non avrebbe esitato un istante a sfruttarla in qualche modo; e lontana anche dalla madre a cui aveva raccontato, per metterla quieta, di mantenersi lavorando in casa nel settore vendite via Internet. Il papà, Dragos, che amava la sua fatina bionda “Trilly” sopra ogni cosa e a cui lei somigliava (anche la stessa fossetta sul mento), era morto da 10 anni mentre come gruista lavorava alla costruzione di una diga in SudAfrica; lei non era riuscita ancora a colmare questa perdita che, almeno all’inizio, aveva cercato di compensare buttandosi anima e corpo nel ballo che amava moltissimo, soprattutto la Rumba e il Jive. Aveva perfino partecipato  alle selezioni nazionali per la categoria “latino americani” col partner di sempre, Petru, fino a che il ballo non era andato in conflitto col suo piano di studi: allora, dovendo scegliere, aveva deciso per la laurea. Certamente questo le avrebbe consigliato Dragos; ma ancora adesso non era sicura di aver scelto bene!

Ed era dunque per sottrarsi a questa situazione angusta e precaria che Madeleine – armata della forza del suo carattere e del suo vecchio PC con cui aveva scritto la tesi di laurea sulle “Distrofie virali nei felini domestici”– aveva intrapreso la carriera di CamGirl col nickname Kalòs4U, preso in prestito dalle sue conoscenze di greco e di inglese (letteralmente BellaPerTe). Si consolava pensando che così, almeno, “non la toccava nessuno”! E questo non era secondario.

E poi, lavorando da quasi un anno e con un certo successo tutte le sere dalle 21.00 alle 02.00 sul sito italiano C6CC (CiSeiCisono), aveva già messo da parte quasi 12’000€, oltre ad aver imparato a conoscere il lato meno nobile dell’altro sesso. Proprio così, perché on-line su una LiveChat di quel tipo non circolano certo damerini, cicisbei e tanto meno convinti femministi: i primi tempi erano state mortificazioni una via l’altra, con relative lacrime. Ma in fretta Madeleine aveva imparato a non registrare gli apprezzamenti stupidi e umilianti che le venivano rivolti centinaia di volte al giorno: ci aveva fatto il callo, tanto alla fine era sempre lei a condurre il rapporto con quei sedicenti mandrilli, per lo più interessati solo a zone molto ristrette dell’altra metà del cielo.

In ogni caso Madeleine aveva deciso che avrebbe lavorato fino a mettere da parte i 300’000€ sufficienti a realizzare il suo sogno e cioè metter su casa e un laboratorio privato di analisi ben attrezzato intestato solo a lei perché sapeva che la migliore società ha “soci dispari e meno di tre”! Quindi … anche a costo di lavorare il doppio o il triplo! Certo la determinazione non le faceva difetto.

E poi on-line si facevano anche conoscenze “virtuali”  potenzialmente utili. Ogni tanto capitava perfino di chattare con personaggi apparentemente fuori posto; nel senso che, nonostante le circostanze “molto permissive”, si relazionavano in modo rispettoso, educato e perfino amichevole se non addirittura amorevole. Clienti che si raccontavano completamente, che si interessavano alla situazione di Madeleine e che pro-mettevano di volerla e poterla aiutare: hai visto mai!? Lei comunque non prediligeva nessun tipo di cliente, pur rimanendo sempre educata come le avevano insegnato fin da bambina, e professionale come se avesse una vocazione antica per quelle situazioni.

A dire il vero però c’era un cliente conosciuto da circa 5 mesi che la marcava stretta. Dimostrava sempre interesse per lei, le faceva spesso compagnia, le dava buoni consigli levandola a volte dagli impicci … insomma tutto: tranne che chiederle cose sconvenienti !?!  Più che altro si proponeva come amico e sostegno.
Si chiamava Nazario75 (nickname), diceva di essere un napoletano di 34 anni, single; di avere un fisico asciutto come si conviene a un diplomato dell’ISEF e come tale insegnante di educazione fisica. Non aveva la webcam e, quindi, per Madeleine era una presenza senza un volto. Diceva anche tante altre cose, che le aveva raccontato nelle lunghissime ore passate insieme a chattare. E anche Madeleine, dopo un iniziale senso di fastidio per la sua invadenza, a poco a poco, sentendo di potersi fidare, lo aveva messo a parte di tutto, della sua vita, della sua condizione e anche dei suoi sogni.

Nazario75 raramente disertava il sito C6CC; lei sapeva, anzi era certa, che lui si sarebbe presentato alla chat, non appena lei ne avesse avuto bisogno, col suo solito: “Ciao BellaPerMe”, unico a dimostrare di aver capito il nickname Kalòs, che in greco significa appunto Bello.

Nazario75 era davvero un tipo molto singolare. Aveva inoltre una passione per i numeri che ricordava in modo sorprendente, quasi fosse un autistico, associandoli a ragionamenti o a brandelli di realtà per fissarli in modo che gli si materializzassero più facilmente alla bisogna. C’era di più. Nazario75 sosteneva che i numeri, che gli facevano buona e silenziosa compagnia durante le lunghe ore passate ad allenarsi per la maratona di New York, gli erano “affezionati” e che, ogni tanto, lo ripagavano della cura e della familiarità con cui lui li trattava: gli si presentavano a caso permettendogli di mettere a segno modeste vincite. Una volta, addirittura, ai primi tempi che chattavano, lui aveva dato a Madeleine i due numeri di un ambo da 250€, investendo solo 1€:  come diceva lui, senza “fare tanti miracoli”. E’ anche per questo che Madeleine lo considerava un po’ strano, particolare…

Tutte queste cose riguardavano la vita virtuale di Madeleine, piena di miserie e di qualche piccola soddisfazione.

La vita reale invece no, non andava proprio per nulla. Stare in quel laboratorio con quell’essere ignobile del suo capo era diventato sempre più insopportabile: dapprima piccole advances, poco più che galanterie, e poi via via sempre di più fino ad esigere rapporti 2 o 3 volte al mese, con la minaccia, neanche troppo velata, di lasciarla senza lavoro fisso; senza il quale Madeleine non avrebbe avuto nemmeno una copertura assicurativa, medica, pensionistica, nulla… Le richieste di Cezar (così si chiamava) col passare del tempo si erano fatte sempre più pesanti ed insopportabili.

Madeleine aveva pensato addirittura di ucciderlo, magari simulando un incidente in laboratorio: per fortuna lo aveva solo pensato.

Da un po’ di tempo però, avendo bisogno di parlare con qualcuno del suo tormento, aveva cominciato a confidarsi con Nazario75; tanto, pensava, stando in Italia Nazario75 non avrebbe potuto interferire in nessun modo.

Nazario75 invece, sangue mediterraneo e con un forte istinto di giustizia, aveva chiaramente dimostrato di non sopportare gli abusi che Cesar esercitava su di lei, approfittando anche del fatto che era da sola. Aveva perciò deciso di aiutare veramente Madeleine a evadere dalla sua stessa vita.

Come e cosa fare era semplice: quanto a concretizzarlo però! Bastava infatti procurare a Madeleine quei 300’000€ necessari per realizzare il suo sogno e lei si sarebbe immediatamente allontanata da quel losco figuro. Ma chi avrebbe messo a disposizione quella bella somma?  Nazario75 non si dava pace e cominciò così a pensarci in modo ossessivo: doveva riuscire a trovare qualcuno disposto a finanziare la sua brava e buona amica di professione camgirl. Anche abbastanza in fretta!

La strada da seguire gli si spalancò davanti abbastanza presto: I NUMERI !! SI, i numeri, suoi grandi amici, certamente lo avrebbero aiutato ancora una volta. Ma quali numeri? Perché ci sono numeri e numeri. Ad esempio i tanti numeri di un “progetto” non regalano soldi a nessuno e nemmeno quelli della lista della spesa del supermercato ti fanno arricchire.

Numeri che possono generare tanto denaro sono invece, per esempio, quelli del Lotto e i diversi sistemi per scegliere i numeri vincenti caratterizzano le grandi famiglie di giocatori: dalla numerologia cabalistica all’analisi dei sogni, dalla consultazione della Smorfia alle rilevazioni statistiche sulle estrazioni storiche. Le differenze nella metodologia di gioco sono date dall’esperienza, dalla fantasia e dalle personali convinzioni dei giocatori. Bisognava che Nazario75, portato ed abituato all’analisi dei numeri, entrasse in confidenza con questa famiglia di 90 elementi apparentemente così disordinata e imprevedibile, ma assoggettata comunque alla così detta “Legge del Caso”, che, per quanto apparentemente imperscrutabile sempre una legge è: bastava scoprirla. Sic et simpliciter!

Si mise a studiare allora per giorni e giorni le serie storiche dei numeri estratti. Le osservò, le sovrappose, le mise in correlazione fra di loro e con altre serie numeriche-temporali già note e studiate, ne calcolò i principali parametri statistici, ne mise in evidenza le solo apparentemente casuali ricorrenze, le mise in grafico per coglierne una sensazione visiva, addirittura associò un colore ad ogni numero per ottenere delle risposte cromatiche e quindi stimoli sensoriali di diversa natura etc …; insomma, come si suol dire, gliene fece di ogni!

E arrivò così alla conclusione, però solo teorica, che sarebbe possibile prevedere quali saranno i primi 3 numeri (una tripletta) solo in alcune estrazioni che hanno una certa ricorrenza temporale regolata  dalla serie numerica di Fibonacci (1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, etc…). Nella fattispecie, parlando di triplette prevedibili:
– la prima si era verificata dopo 2 estrazioni,
– la seconda dopo altre 3 estrazioni,
– la terza dopo altre 5 estrazioni,
– la quarta dopo altre 8 estrazioni,
– etc….
Facendo i conti, alla 2582esima estrazione si sarebbe verificato di nuovo l’evento fortunato … e l’estrazione dell’ultima settimana era stata la 2581esima!!!

Restava ancora il problema di riconoscere, fra tutti i numeri della 2581esima, quali erano i tre che avrebbero generato la nuova tripletta fortunata! Se i numeri non lo stavano prendendo in giro, si sarebbero resi riconoscibili senza nessuna ombra di dubbio.

Con questi pensieri Nazario75 aspettò con ansietà le nove di sera, ora in cui normalmente Madeleine si collegava su C6CC. Per non metterla in ansia e condizionare in tal modo le sue risposte, evitò di spiegarle il come e il perché di ciò che le chiese. Le fece, in modo molto inconsueto, tante domande, tutte rigorosamente con una risposta di tipo numerico, e alla fine anche quelle più scontate, del tipo:

N: Kalòs quanti anni hai?
K: 25 Nazario, non te lo avevo detto!?

N: Kalòs quanti anni ha Cezar?
K: 34 Nazario, perché?

N: Kalòs quanti anni ha Unetto?
K: 9 fatti Nazario, è anzianotto ahimè?
N: Kalòs quanto pesa Unetto?
K: purtroppo quasi 10 kg Nazario, ma perché?

Nazario75 si fermò un istante e, dopo una pausa di trepidante silenzio, riprese:
N: nulla, curiosità mie, scusa aspetta un attimo.

Nazario75 rilevò con grande soddisfazione che i numeri 25, 34 e 10 erano presenti nell’ultima estrazione: non poteva (e non doveva) essere un caso! LI AVEVA TROVATI. E quindi, se le sue osservazioni fossero state esatte, questi tre numeri sarebbero stati assoggettati alla formula di generazione dei nuovi tre estratti per la quale il NuovoEstratto=VecchioEstratto x 1,618 (1,618 è il numero PHI, ovvero la sezione aurea, che fissa la legge di proporzionalità in moltissimi contesti naturali e culturali; è anche, per pura coincidenza, il limite a cui tende il rapporto fra due numeri successivi delle serie di Fibonacci). Pertanto i nuovi estratti da giocare questa settimana sarebbero stati: 25×1.618=40,   34×1.618=55   e   10×1.618=16.

Certo del fatto che ancora una volta i NUMERI gli avevano dimostrato amicizia e confidenza, Nazario75 continuò allora a chiedere a Madeleine:

N: Kalòs, cosa faresti per tirarti fuori dalla situazione in cui ti trovi?
K: Tutto, mio caro e buon amico … credimi, proprio tutto!
N: Kalòs, mi faresti allora la cortesia di giocare al lotto di questa settimana il terno secco 100€ sui numeri 40, 55 e 16?
K: e perché mai dovrei rischiare tanti soldi in una cosa tanto sciocca e incerta?
N: Kalòs, io ti consiglio di giocarlo! In fin dei conti però ognuno è responsabile della propria vita: conserva  questi numeri.

Dopo di che la conversazione venne dirottata su altri argomenti apparentemente più interessanti ed attuali.

La mattina successiva Madeleine, andando al lavoro, passò davanti ad una ricevitoria del lotto e, per un istante ebbe l’impressione di vedere entrare Nazario75 (che lei non aveva mai visto!): ma così le sembrò. Impossibile – pensò -, dato che non abita nemmeno a Bucarest! Ma la cosa attirò la sua attenzione e la costrinse a pensare al terno che lui le aveva indicato. Che fare?

Spinta improvvisamente e inspiegabilmente da una volontà precisa ed esterna, come fosse in trance, entrò nella ricevitoria, compilò il modulo, pagò i 100€ e se ne andò in laboratorio. Quando si “svegliò” era già troppo tardi: aveva già buttato i suoi 100€, dando retta alle stupidaggini di un estraneo e sconosciuto. Mai aveva fatto una cavolata del genere, dal momento che i soldi, per un verso o per l’altro, lei se li sudava con grande fatica. E questa idea fissa dello sperpero dei suoi soldi la accompagnò per tutta la giornata e parte della nottata.

Inutile dire che, il giorno successivo, al lotto nazionale i numeri 40, 55 e 16 campeggiavano sovrani davanti agli occhi increduli di Madeleine, assieme alle cifre della vincita di quasi 460’000€.

Impossibile ma vero! Non credeva ai suoi occhi. Il suo sogno si era avverato per merito di uno sconosciuto che lei non avrebbe potuto mai ringraziare.

Incollata al PC, aspettò con ansia le nove di sera e si collegò al sito. Dopo poco, puntuale come sempre, ecco il messaggio:

N: Ciao Trillyna. So che mi hai dato retta: brava, hai fatto bene. Io ti ho aiutato perché tu non sei una cattiva ragazza, non lo eri nemmeno nell’altra vita e non meriti certe cose. Giocati la tua vita rinnovata, al meglio!
K: Maaa maaaaa …quale altra vita … maaa chi ti ha dato il mio nome e come fai a sapere che ….

Madeleine era sconcertata sia da quanto era accaduto che da quello che stava accadendo. E insistette in modo incerto:

K: … come fai  conoscere il mio nome? Anzi … tu chi sei? …

Seguì una pausa, di pochi secondi o di cent’anni, chi sa, durante la quale Madeleine rivide una storia vecchia di 2000 anni, nella quale lei piangeva, piangeva … come ora.
Ma ora, dopo tanti anni, poteva  piangere e finalmente anche ridere.

Improvvisamente lo schermo del vecchio PC si oscurò completamente e dal buio, come prodotte da un virus, cominciarono ad affiorare le lettere che componevano un nome magico e antico: NAZARENO ….

La rosa striminzita sulla finestra era rifiorita completamente!

3 pensiero su “Live story”
  1. C’è bisogno, in questo periodo storico, di un po’ di cose buone e antiche.
    Questo racconto, a me, le ha regalate.
    Complimenti.
    Sandra

  2. Ammetto di provare un’istintiva antipatia per le donne dei paesi dell’est. A mia discolpa posso solo dire che non credo che i miei preconcetti influiscano nei comportamenti.
    Madeline non ha bisogno che io forzi i pensieri: è una ragazza che crede nei sogni, che li segue a dispetto dei tanti ostacoli che trova sul suo cammino.
    Sembra fragile ma questa capacità la rende fortissima e vedo lei quando leggo. “La rosa striminzita sulla finestra era rifiorita completamente”
    Avvincente, l’ho letto in un fiato.

  3. Racconto, che ti prende fin dalle prime righe, è una storia dei nostri giorni scritta in modo brillante e ricca di molti particolari che la rendono molto interessante. Arguta la costruzione e la giustificazione numerica che sovrintende il tutto.
    L’aver trovato un virus altolocato (Nazareno …) mette forse il racconto in posizione di vantaggio.
    Ad majora !

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