Sono stata e son tua figlia
inquieta potente distesa
d’azzurra acqua.
Ti ho amato nelle onde
sempre mi sono lasciata cullare.
Non stanotte mio Mare
sei duro violento
troppo sicuro di te
per questa fragile notte per me.
Lo spirito
sopraffatto dal tuo fragore
invoca sai tu chi
per calmarti e lasciare
che le ossa stanche
tra le tue ormai rilassate braccia
s’assopiscano finalmente.
Molto intensa.
Ben arrivata.
Sandra
Per me il mare ha un “fascino” particolare, quella distesa d’acqua verde-blu sembra in un certo qual modo assomigliare al cielo… Complimenti.
Ti ringrazio, Sandra, sei molto gentile!
Maria Rosa
Anch’io mi ritengo “figlia del mare”, anche se non ho mai vissuto in una città di mare, anzi la mia vita si è svolta sempre lontanissima. Ma del mare, soprattutto d’inverno, amo la scontrosità impetuosa che esprime la Natura indomabile.
Un immaginario indefinibile il mio, che fa parte di me, un luogo d’elezione della mia anima che ritengo origine di tutto e che senza saper spiegare costituisce una sorta di imprinting che mi rende quella che sono.
Trovo che questa lirica dedicata al mare sia in forma chiara che traslata sia ricca di sfumature e significati e mi piace.
Ciao!
a.
Tanti complimenti in compagnia di 5 stelle, per questa bella poesia e benvenuta anche da parte mia.
Un saluto, Lucia.
Non merito tanto, grazie a voi tutti, dal profondo del cuore!
Maria Rosa
L’ho sentita come una storia d’amore.
Dove questo rispetto profondo per il mare e la passione regnano.
Ciao