Sto imparando a conoscerlo. Non l’ho mai considerato un nemico, ma neanche un amico. Ho sempre valutato inquietante e sinistro il suo linguaggio, adesso desidero ascoltarlo con la pace e la serenità dell’anima. Schiaffeggia e arrossa la mia pelle, non porta certo dolcezza, ma sicuramente raccoglie grande verità.
Il sole, la pioggia, la brezza, entrano ed escono dal mio interno a loro piacimento, ne ho la piena confidenza, mi portano nostalgia, ottimismo, mi indispettiscono e mi rallegrano, ma il vento, quando soffia forte, quando é impetuoso, l’ho sempre considerato un orco, e l’ho tenuto a distanza volutamente. Mi sto soffermando su questa opinione, forse raccoglie anche pensieri meno spaventosi, arriva da lontano, conturbante e sensuale, sussurra parole a cui non puoi rimanere indifferente, ti coinvolge fortemente con slancio, ed io, che non mi lascio andare mai, potrei trovarmi intrappollata in quel vortice che esploro, ma con coraggio e tenacia, abiti che vanto indossare, apro il mio cuore, sicura di non far entrare l’inverno, ma un intrigante narratore di storie. Racconta di teste complicate e cuori inaccessibili. Non mi interessa aprire la porta, sto fuori ad ascoltare, a parlare, ed é su quel confine che, alba e tramonto, trovano la sintonia dei loro colori, bucando in cielo l’impossibilità d’incontrarsi.
Il vento è una voce dell’universo. Penetra nelle coscienze allarmate ingigantendo il suo rantolio in un lungo interminabile travaglio che disegna il grafico delle nostre sensibilità ed energie di resistenza. Il vento come evocazione di un’essenza paurosa e tormentata, dolente e soffocata dalla sua stessa sorte, talvolta intimidita dagli stati d’animo più mortificati. L’inesorabile sventolata che si mescola al silenzio di un moto represso. Anche le vicende atmosferiche sono spinte dall’arbitrio di una forza consapevole, nell’umana capacità di annunciarsi e rivelarsi risorsa di movimento e introspezione. Franca riflessione, la tua. Ciao, Greta
E’ bello vivere un emozione attraverso qualcun’altro.
Bella!
Elisa
Io ho sempre avuto paura del vento, ho sempre evitato di ascoltarlo,ma dopo aver letto, questo tuo meraviglioso pensiero…provero’ ad affrontarlo pure io.
complimenti.
Grazia
carissima,
io ho sempre amato il vento, per quel qualcosa di sempre nuovo e diverso che porta con sè.
mi ha sempre confortato quel verso di P.B.Shelley
in “Ode to the west wind” che dice “se viene l’inverno può la primavera essere lontana?”
ciao
coraggio e tenacia non sono un vestito, ma una corazza; quante vibranti sensazioni danno paura e debolezza. Il mio coraggio è spesso aggressione, vana difesa dell’ umana titubanza.
sergio
il vento non ci fa sentire soli, appoggia la sua voce nelle sere d’inverno, almeno senti il soffio, e lo prendi come ti pare “un canto una musica o un breve soffio d’amore. É selvaggio ma può essere dolce, nel profondo del poeta da un liscio tepore navigando tra le sue ali, sta vicino a noi
a volte non ci fa sentire soli.
a volte sembra che sia fuggito, senti la sua voce
e si muta ad un sorriso.
mutari domenica