Nè più ti basterà

guardare il granchio

assiso sulla riva,

il sasso assiderato,

il lombrico nella crepa

e svolazzi radenti

di lucustre.

E più in là, sulla battigia,

il cannolicchio pesto,

e scheletri di carpe,

e legni secchi,

come gemiti di croce,

pallide alternative al vivere

in un mondo fatuo.

Tenderai lo sguardo oltre

l’azzurro planare dei gabbiani,

dei densi fumi che chiudono

della marina l’ultimo orizzonte

ov’uomo eterna, l’arcano.

Finalmente avrai l’Alternativa.

 

2 commenti su “Oltre”
  1. Poesia molto interessante.

    Due note:
    Attenzione agli accenti, si scrive “né”.

    Ottimo ritmo. Ma dalla frase “pallide alternative al vivere” c’è un brusco calo. Perché?

  2. Una giusta oltre che bella conoscenza dei vocaboli, dei termini giusti; molto poetica, molto vicina alla realtà ‘oltre’ delle cose pur non avendo ricercato quella complessità o quella densità di concetti mentali, mi ha colpito molto comunque la ricchezza degli oggetti presenti, la ricercatezza.

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