Notte tetra, l’anima è in tormento
nella vicina foresta sibila il vento,
occhi stanchi, tristi e doloranti
scorgono immagini aberranti,
i solchi della mente luoghi speciali
per accogliere pensieri innaturali,
sarà stanchezza o malinconia
oppure un eccesso di fantasia,
vedo gli avvenimenti del passato
che sino a qui mi han trascinato,
pezzi di un mosaico mai risolto
umana condizione che affligge molto,
come un rebus senza soluzione
ti conduce all’eterna dannazione;
rifuggo in un sonno riparatore
come una preda dal cacciatore,
la mia anima vagabonda all’infinito
cercando il sollievo che m’ha tradito,
naufrago smarrito nel mare dei pensieri
amici ambigui di oggi e di ieri,
giungo sulla riva immaginaria
di un isola fatata e solitaria,
percorro il mio strano cammino
noto solamente all’ente divino,
vedo anime raminghe e vessate
con colpe non ancora scontate,
giungono le voci e i molteplici respiri
di spiriti che abitano la valle dei sospiri!