Ti ho incontrato in una notte d’estate
Una notte di stelle,
una notte nata per noi…
Ho incontrato il sereno
Ti ho incontrato e il respiro
giocò giochi d’affanni..
corse e rincorse per non far morire l’incanto…
Ho incontrato un mattino diverso…
ma in quel diverso
è rimasta solo una ombra…
che gioca al soffitto di un cuore
al centro di un’anima
e si burla della mia stupidità.
Capita un mattino diverso… e capita anche di fare il possibile per non far morire l’incanto che, secondo me, è una pittura dell’anima.
Poi, nessuno può fermare ciò o chi non vuol restare.
Il cielo continua ad essere pieno di stelle.
Un saluto.
Sandra
Ci si innamora, talvolta, di sera, di un’immagine dell’amore che ci trova fragili e vulnerabili.
Poi il mattino ci restituisce a noi stessi.
Bellissima. Mi ha colpito la frase “che gioca al soffitto di un cuore al centro di un’anima”. Complimenti, uno scritto favoloso. Il risveglio in certe mattine, a volte si porta dietro il gusto dolce di una notte incantata, vera o sognata che sia, ma spesso il distacco per ritornare alla realtà è doloroso. Brava. Un caro saluto da Nicolas Antares.
“Nessuno può fermare ciò o chi non vuol restare” quanta verità nelle tue parole, cara Sandra, come nelle parole di Nicolas e Anna quando affermano che “il mattino ci restituisce a noi stessi” e “il distacco per ritornare alla realtà è doloroso”. Atteggiamenti che vivo e in cui mi ritrovo.
Carissima Vella, quella che nei tuoi versi definisci stupidità, non è stupidità, è sentimento, è capacità di saper provare emozioni, è la bellezza che si sprigiona nella poesia del cuore e nella musica dell’anima in armonia e melodia che insieme formano le partitura del sentire.
Un caro saluto e a presto.
Ciao, Lucia