Più il mio Sposo non trovo

il suo cuore all’improvviso (ed anche il mio) si è fermato

col sorriso sollievo ha donato a quanti

da sofferenza e malattia invasi,

ora lui in Cielo è stato condotto

spazia adornato da candidi Angeli.

Quaggiù, io son rimasta

sola e desolata trafitto ho l’animo

il volto inondano amare gelide lacrime

lo sento mi abbraccia

tendo la mano percepisco l’Amore

ma non lo vedo.

Non più respiro senso non riscontro

vegetare o morire nello struggente

dolore che attanaglia?

Mio Gesù, a Te mi unisco

disperazione e solamente disperazione posso offrirti

trasformala in dono, Dono vero.

Anche per me hai versato il sangue innocente

debole e fragile ai tuoi piedi mi abbandono.

(Al mio adorato, Luciano,

non più con me, dal 6 febbraio 2014)

4 pensiero su “Il medico degli umili”
  1. La poesia è creazione artistica e anche azione taumaturgica.
    Si capiscono molte sfumature leggendo le parole altrui, riusciamo a porci in relazione e soprattutto comprendiamo il travaglio spirituale che nel vivere quotidiano molti celano benissimo.
    Un abbraccio.
    anna

  2. Sono molto dispiaciuta per questa tua vitale assenza di vita di coppia, di grande presenza quotidiana.
    Possa la penna, accarezzare il tuo cuore.
    Un abbraccio.
    Sandra

  3. Carissima il tuo dolore e così palpabile che ne sono rimasta molto commossa, in questa BELLISSIMA poesia che ci porta questo messaggio della tua vedovanza.
    Un abbraccio pieno di tenerezza e stima
    EMA

  4. Carissime amiche, vi sento particolarmente vicine, in questo struggente mio tempo, mi manca tutto, mi manca la vita.
    Non trovo le parole per ringraziarvi della vostra profonda condivisione, ma il mio cuore vi invia ogni bene!
    Un caro abbraccio ad Anna, a Sandra e ad Ema,
    con affetto, Maria Rosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *