E perché dovrei scrivere versi dolci

come usciti da un cuore felice

quando tutto mi spinge alla rivolta?

Canterò

di donne trafitte da amori sbagliati

di figli uccisi da madri impietose

di uomini spenti da leggi ingiuste

di folle sconfitte da convenienze immorali

di rapine, di furti e di ladri impuniti

di barbari crudeli in nome di Dio

di stermini impietosi in nome di niente.

Servirà

il mio sdegno solitario?

Fermerà

l’onda nera del dolore e del lutto?

Non credo…

Ma non posso tacere.

6 pensiero su “E perché…”
  1. Bellissima, vera. Urla una protesta che non è solo un grido di dolore, ma, di ribellione verso, chi, inconsapevolmente o meno, trafigge cuori, società, amori, in nome del niente che porta dolore, confusione e rende indegno l’essere umano.
    Ti abbraccio.
    Sandra

  2. Grazie, Sandra!
    È così.
    Un urlo.
    I poeti non possono non scuotere le anime, non possono limitarsi ad assistere impotenti, trascinati dagli eventi.
    I poeti sono la voce della coscienza che parla alle coscienze.
    Un abbraccio, Cara!

  3. Non si può e non si deve tacere, la tua voce di poeta sia denuncia di una società ingiusta e stolta.
    Mi trovi perfettamente in accordo con la tua BELLA
    e sincera poesia, BRAVA!!!!!!
    Saluti affettuosi
    EMA

  4. Grazie Anna per aver scritto quello che in molti pensano ma non sono capaci di esternare con la tua grazia
    viviana

  5. Hai ragione Anna, la poesia deve narrare cose allegre e cose tristi, deve saper parlare d’amore, ma anche di odio, perché la poesia parla di vita e purtroppo la vita è fatta anche di questo.
    Complimenti per questa tua bella lirica e 5 stelle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *