E perché dovrei scrivere versi dolci
come usciti da un cuore felice
quando tutto mi spinge alla rivolta?
Canterò
di donne trafitte da amori sbagliati
di figli uccisi da madri impietose
di uomini spenti da leggi ingiuste
di folle sconfitte da convenienze immorali
di rapine, di furti e di ladri impuniti
di barbari crudeli in nome di Dio
di stermini impietosi in nome di niente.
Servirà
il mio sdegno solitario?
Fermerà
l’onda nera del dolore e del lutto?
Non credo…
Ma non posso tacere.
Bellissima, vera. Urla una protesta che non è solo un grido di dolore, ma, di ribellione verso, chi, inconsapevolmente o meno, trafigge cuori, società, amori, in nome del niente che porta dolore, confusione e rende indegno l’essere umano.
Ti abbraccio.
Sandra
Grazie, Sandra!
È così.
Un urlo.
I poeti non possono non scuotere le anime, non possono limitarsi ad assistere impotenti, trascinati dagli eventi.
I poeti sono la voce della coscienza che parla alle coscienze.
Un abbraccio, Cara!
Non si può e non si deve tacere, la tua voce di poeta sia denuncia di una società ingiusta e stolta.
Mi trovi perfettamente in accordo con la tua BELLA
e sincera poesia, BRAVA!!!!!!
Saluti affettuosi
EMA
Grazie, Ema!
Grazie Anna per aver scritto quello che in molti pensano ma non sono capaci di esternare con la tua grazia
viviana
Hai ragione Anna, la poesia deve narrare cose allegre e cose tristi, deve saper parlare d’amore, ma anche di odio, perché la poesia parla di vita e purtroppo la vita è fatta anche di questo.
Complimenti per questa tua bella lirica e 5 stelle.