Mi aggrappo forte, tengo strette le dita

e razionalizzo il respiro…

mi chiedo severa se ho colpa alcuna

per questo triste palcoscenico,

so che gli attori son gli stessi e non hanno studiato,

improvvisano costantemente

e ripetendosi nelle ore mi sovviene il disgusto…

 

così di nuovo mi aggrappo forte

perché non cambiar trama?

Perché non cambiar sentimento?

Perché il ripetersi di questo tripudio di dolore?

 

Mi aggrappo forte e guardo ancora…

 

sembrano marionette calibrate al momento,

invece si ritraggono nello specchio con animo e cuore,

temerarie e rassegnate…

Ma io?

mi aggrappo forte

e come faccio molte volte

chiudo il sipario e guardo oltre

 

chiudo il sipario e metto in scena il mio spettacolo al di quà del palco

 

metto in scena la mia vita sorpresa ad essere un palco a metà.

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