In un corridoio d’ospedale
attendo qualcosa
forse anche l’angelo della morte
in ritardo all’appuntamento,
preso da altro
che non so cosa sia.
Intorno
l’umanità dolente
in camere asettiche
tra tentativi di sopravvivenza
e abbandono della lotta.
Aspetto
che qualcosa succeda
spogliata
di ricordi e di pensieri.
E mi lascio vivere.
Bellissima!
Un percorso in salita che ha visto poi la pianura.
La poesia serve anche a questo, a elaborare momenti in cui i nostri piedi non sono capaci di muovere passi, mentre la testa elabora ricordi che sono le nostre radici.
Brava.
Sandra
Grazie, Sandra!
È così.
Ci sono momenti, ore, giorni… difficili.
Poi, superati, la riflessione aiuta e guida passi successivi.
E la poesia, lo scrivere, come diciamo sempre, è un modo per rielaborare e salvarci.
Un abbraccio.
a.
Ho già vissuto questo momento: terribile!
E’ l’unica parola che mi viene in mente.
Se si riesce a superare l’ostacolo, beh, allora la vita può nuovamente essere più rosea.
Bravissima Poetessa, come sempre unisci lo stile alla profondità dei contenuti.
Ed io imparo ogni volta qualcosa di nuovo.
Un caro saluto da Nicolas Antares.
Bellissima poesia che testimonia momenti terribili di vita vissuta, che prima o poi arrivano !!!!
Difficile descrivere queste situazione con semplicità e umiltà, usando così bene la poesia,
GRAZIE !!!!!
Ti abbraccio con affetto a risentirci
EMA
Grazie, Poeta!
…e io imparo da te!
Un abbraccio.
a.
Sei grande ANNA, nella tua essenzialità esprimi tutto un mondo (altrimenti difficile a capirsi). Un abbraccio grande quanto il mondo: (coraggio e non cadere nelle illusioni fossero anche di un mago): la vita è tremenda, io ce l’ho fatta!
Quanto dolore, quanto strazio, in queste semplici parole……..
quanto ci si può sentire vicini a tanto sentimento!
La tua poesia mi tocca l’anima.
Ciao Elisa
Parole che toccano il cuore, come al solito sei una grande osservatrice del cuore umano. 💝💝💝