Mi trovai tanto tempo fa con un mucchio di problemi, ho resistito alla mia sofferenza per tre lunghi anni.
Dopo di che, sono andata in vacanza dai miei genitori, quando ero da loro si accorsero della mia tristezza.
Ho avuto dialoghi importanti con mio padre, parlai con lui con certezza fino a mettere fuori i tesori dell’anima.
Ha avuto tanta pazienza, era stato un bravissimo ascoltatore, con il suo docile parlarmi riuscí a mettere una luce luminosa nel mio cuore dandomi tanto coraggio di vivere.
La sua parola mi fece capire come era bella la vita anche se avevo sofferto tanto. Disse: “Continua a scrivere, che nello scrivere troverai i tesori della vita e nel cammino troverai i tuoi desideri.” Mi diede la certezza, era anche frutto della sua esperienza, mi diede il concetto del coraggio, ritornó la freschezza, anche se ancora avevo un groviglio di problemi, nel sentire le sue parole tornó la voglia di vivere, nei momenti che ero vicino a mio padre presi in ascolto le sue parole, fu una purificazione spirituale dell’anima, quello che diceva entrava in me come una musica divina.
Mi diede il coraggio che avevo perso. La vacanza con i miei, posso confermarlo, mi salvó dalla pazzia, mia madre mi fu vicina con tanto amore, fu il lato positivo della mia vita, avevo capito che vicino a me c’era qualcuno che mi voleva bene con tutta l’anima e con una vera fiamma accesa, la fiamma che non si spegne mai, due cuori che sanno cosa é l’amore della vita. Solamente loro hanno saputo darmi la vita e con loro ho salvato la mia esistenza, il calore di una fiamma che mi diede luce e tanta voglia di vivere, questa fu una fase dove scrissi il testo rara felicitá.
Rara felicità
Alzai al sole gli occhi di una scorta saggia,
di una speranza che ha fatto luce,
il vento accarezzó le mie guance,
dicendomi: il tuo dolce padre ti sorregge.
Le sue parole hanno un solo orizzonte,
il libero volare alla luce, mi fa strada
la sua voce dicendomi: “bambina mia tu
mi dai pace.”
Scorrendo il tempo, ho tirato su
i suoi insegnamenti, mi son chinata
a prendere il sole con le mie mani.
Con docile parlarmi, ha tolto quel
abbandono che si era formato
aggrovigliando la mia vita.
Il sentiero cieco ha preso luce,
strappandomi dal cuore quella
oscuritá che non piú mi dava pace,
il suo canto mi portó alla luce.
Come un’allodola mi lascia volare,
aprendo il mio cuore di mille certezze,
la sua parola fiorisce; con la limpida
meraviglia della vita, regalando la rara felicitá.
A me manca molto mio padre, l’ho perso quando lui aveva 56 anni, ma ricordo ancora cosa mi trasmetteva ed ancora oggi so di averlo ad un passo dietro a me, e mi conforta e mi dà coraggio.
E’ una grande ricchezza.
Ciao. Sandra