Esco, come ogni giorno carica di energia per affrontare la vita: il lavoro, gli amici, la corsa, la palestra, me stessa immersa in un mare di cose da fare.
Sulla porta, poco prima di uscire, mi volto e lo vedo lì, seduto, incapace di seguirmi, incapace di capire questo mio mordere la vita ed io incapace di capire questa sua inattività.
Vado incontro alla mia giornata col sorriso di chi ha la gioia di vivere, di chi ha la possibilità di provare a risolvere i problemi, di chi nonostante il dolore vuole strappare qualcosa di più.
Esco dal portone e lo vedo…
Ha il viso concentrato, i capelli bianchi a incorniciarlo, passo dopo passo divora quei metri che con fatica percorre. Le due stampelle aiutano quelle gambe altrimenti deboli a sostenerlo.
Mi fermo, lo osservo, lo ammiro: non si arrende alla vecchiaia, non si arrende a quelle due gambe che lo vorrebbero su una poltrona, chiuso in casa davanti a un televisore.
Mi passa accanto, i nostri sguardi si incrociano per un attimo e spero vi legga tutta la mia ammirazione. Vorrei abbracciarlo e ringraziarlo per quella lezione. Ma alzo il viso verso il balcone del salone, immaginando quale programma stia vedendo seduto su quel maledetto divano. Lui che potrebbe muoversi senza difficoltà è lì inerte e vicino a me passa un uomo che non vuole cedere nulla, nemmeno un centimetro, alla sua libertà di camminare, seppure con le stampelle.
Riprendo il mio cammino, ora con una nuova consapevolezza della grazia che ho e che troppe volte non considero e ringrazio quell’uomo che, passandomi accanto, mi ha regalato tutto questo.
Grande verità. Però, non siamo tutti combattenti, a volte l’apatia vince la battaglia che invece dovrebbe esserci sempre. Prova tu, a regalare un po’ di ciò che hai già dentro di te e un po’ di quello che hai carpito in strada, chissà che l’apatia venga sconfitta….
Sandra
Spesso l’apatia è sintomo di un malessere interiore; l’individuo non ha più stimoli, non si smuove, è inerte, il suo animo è privo di quel pathos che dà forza per emozionarsi ed anche soffrire. Ci vuole il carattere giusto anche per combattere, specialmente contro se stessi. Purtroppo è molto più facile lasciarsi andare che cercare soluzioni. Succede anche che l’individuo abbia bisogno di chi gli sappia dare fiducia, di chi gli dia maggiori attenzioni e coraggio di vivere ogni giorno la vita. Una carezza in più, un saluto sorridente, un fiore, un piccolo regalo e il traballare di un anziano che a fatica si muove per strada possono essere il la dell’inizio.
Ciao, Lucia