Oggi sono qui per raccontarvi la mia storia.
Avevo dodici anni quando conobbi l’amore della mia vita.
La mia migliore amica mi presentò un gruppo di amici, fra cui c’era il suo ragazzo, Marco e suo cugino, il mio primo grande amore, Giovanni.
Lo guardai la prima volta, mi persi nei suoi occhi, allora per me l’amore era quello che si leggeva nei libri, certo non un sentimento conosciuto, ero una ragazzina.
I suoi sorrisi si incastrarono nel mio cuore e ci volle ben poco per diventare migliori amici.
Ma posso assicurarvi che amare una persona che ti vuole bene, è terribile.
Essa vi parlerà per il gusto di parlare, voi lo farete perché è l’unico essere vivente di cui riuscireste a sentir la voce; vi abbraccerà con affetto, voi lo farete con amore; vi vedrà come testimone al suo matrimonio, voi vorreste essere le spose.
Perché essa vi vuole bene e voi l’amate. E in mezzo c’è il mare.
Lui si innamorò, poi, di una ragazza, bella, magra, bionda. Lei era perfetta in confronto a me.
E lì mi sono dovuta comportare da migliore amica, così l’ho spinto nelle sue braccia.
Ma non passava giorno in cui le lacrime non cadevano, in cui non mi sentivo morta dentro, fino a quando le lacrime non bastarono, e divenni troppo debole anche per piangere. Che ci vuole coraggio ad essere deboli.
Vogliamo sempre ciò che non abbiamo, un bisogno umano, e pur di inseguirlo ci distruggiamo.
Lo avevo vicino e non lo potevo amare, lo abbracciavo ma non lo potevo baciare.
Vi posso dire che per curare un cuore che ha sofferto ci vuole il doppio dell’amore che ha perso, e in questo mondo, purtroppo, non tutti sono disposti ad aspettare tutta la vita.
Penso sia sbagliato affidare tutta la felicità ad una persona, che poi siamo occupati con le persone sbagliate perché quelle giuste sono impegnate con altre persone sbagliate.
E non preoccupatevi se la gente vi fa tremare, può fare molto peggio come farvi innamorare.
Nessuno riesce a farmelo dimenticare, lui è la mia felicità.
Vi svelo un segreto: il primo amore o te lo sposi, o te lo porti dentro tutta la vita.
P.S. è il mio primo racconto, se avete suggerimenti li accoglierò con piacere 😉
Nessun suggerimento, Lui è il proprietario di un tuo pezzetto di cuore, ma, non fare di Lui un fantasma, tienilo lì e passa oltre. Sono certa che un altro Lui, ti aspetta da qualche parte. I sensi unici lasciali alle strade.
Buon proseguimento.
Sandra
Forse il contenuto è un po’ banale però è una storia in cui tutti si possono riconoscere
come primo lavoro ben fatto
Chiara
E brava la nostra novellina.
Niente è banale in una giovane vita che racconta cose per lei nuove, forse già sentite da chi le dichiara banali.
Spicca il volo, non rimanere nel nido, parti, la vita è bella fresca e piena di luce…
Il primo amore poi diventerà il secondo e il terzo.
Vivi, leggi “i figli della vita”, scritto da me per voi giovani vite…
Grazie…
Grazie mille a tutti.
Sto andando avanti e sono sicura di potercela fare.
Un bacio a chi ha condiviso con me la mia prima storia.
Ciao, Sara!
Penso che tu sia la stessa Sara, che spesso legge e commenta ed é carino ora leggere questo tuo primo racconto.
Gli altri amici ti hanno già comunicato il loro apprezzamento per la freschezza con cui narri una storia d’amore che forse é un po’ autobiografica e forse no.
Non è questo ciò che interessa agli scrittori, questo sarebbe ciò che commuove gli amici che, come hai visto ti hanno espresso tutto il loro incoraggiamento e la loro partecipazione emotiva.
Quello che farebbe il commentatore/critico letterario è ricordarti che un testo narrativo deve rispondere a queste domande:
– chi?
– quando?
– dove?
– come?
– (e possibilmente) perché?
Sempre quando scrivi imponiti di soddisfare queste domande.
Chi legge è curioso, vuole essere ricompensato del tempo e dell’attenzione che dedica alla lettura.
Il compito dello scrittore è coccolare i suoi lettori, ammaliarli, tenere avvinta l’attenzione fino all’ultima parola, raccontare senza perdersi in chiacchiere inutili e senza perdere mai di vista la vicenda in un incalzare continuo di stimoli (accadimenti, riflessioni, descrizioni) che impediscano a chi legge di chiudere il libro senza arrivare alla parola fine.
Vuoi che ti dica sinceramente a cosa ho pensato quando ho letto il tuo racconto?
Ho pensato a me stessa a dodici anni e ai miei sogni di ragazzina, a come poi sono cresciuta, a come io sono cambiata e a come molte cose intorno a me sono mutate.
Anch’io ho (che ho l’età per essere la tua nonna) alla tua età pensavo che il primo amore sarebbe stato unico e indimenticabile, e in effetti è così, ma poi si cresce, si cambia, si impara a vivere e a valutare situazioni e persone in modo diverso.
Perchè ti ho detto questo?
Perchè la tua freschezza e spontaneità di scrittura, mi ha colpita e perchè ho letto il tuo testo fino in fondo.
Continua a scrivere!
Tieni presente ciò che ti ho suggerito all’inizio.
Scrivere è la magia che ti darà ali bellissime per volare al di sopra di tutto ciò che vedi raccontando con passione la favola della vita.
Un abbraccio cara.
Scrivi, Sara!
Continua a leggere e a scrivere!
Anna Maria Folchini Stabile
Grazie Anna della bella lezione serve sicuramente anche a me anche se non mi ritrovo narratore.
Per Sara.9, col Folletto devi personalizzare il commento, è molto permaloso/egocentrico…
Fresca e ingenua, ma la vita ti riserverà delle sorprese, vai e scoprile!
Davvero molto molto bello 😍😍
Brava, mi è piaciuto il tuo racconto! Secondo me devi andare avanti e non amare uno come quello che neanche lo sa cosa significa l’amore.