Scende la sera

nell’oscurità avvolta

e tacita

posa la sua ombra

sulla stanca terra.

La osservo,

dietro la finestra,

mentre un vento insidioso

accenna la sua sorpresa.

La natura

aspetta mormorante

lo svelarsi del mistero;

ed eccola…

la luce bianca del lampione

illumina la sua corsa

ripida e veloce

dai monti e

grande fu il mio stupore e

la mia gioia.

Scendeva la neve,

la neve scendeva

e quasi non ci credevo.

Qui

proprio qui,

in questo paese

dove è possibile solo immaginarla:

fioccava la neve.

In quel fascio di luce bianca

appariva come uno sciame

di farfalle candide

disorientate dal vento

che copriva questa terra

rimasta a bocca aperta.

E così

i miei pensieri tristi,

finalmente liberi,

si sciolsero in un pianto,

come neve sul lampione:

goccia a goccia

giù sulla strada.

 

6 commenti su “Goccia a goccia”
  1. Non vorrei mai come ora vedere scendere i gioielli che hai appena descritto.
    Mi piace il tu stile di scrivere. Ciao

  2. Ciao Alessandro,ti ringrazio per il commento. Neanche io sinceramente vorrei vederli scendere in questo momento. Ho scritto questa poesia il giorno stesso in cui ha nevicato e io che vivo in un paese di mare è molto raro che vedo la neve. Il mio entusiasmo è stato così grande che non ho voluto aspettare un momento in più per scriverla. Ciao. Ligeja

  3. Ciao Alessandro. Ho capito cosa volevi dire nella parte iniziale del commento; lo dico perché l’avevo inizialmente inteso male come si può capire dal mio commento. Perdonami… avevo appena finito di studiare e quindi ancora la mente troppo occupata. Ti ringrazio di nuovo. Ciao. Ligeja

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