Come si sente un foglia che cade in un freddo mattino d’inverno…?
Ha paura che il mondo la cancelli sotto strati di inconscia indifferenza. Ha paura di essere trascinata via dal vento in mondi mai visti e sconosciuti, ha paura di non poter più tornare dal suo vecchio albero che per anni la accudì, proteggendola dalle fredde notti e dalle afose giornate estive. Finchè stava lì era l’albero a dargli tutto ciò di cui aveva bisogno, la linfa vitale frutto del suo amore. Poteva guardare il suo angolo di mondo crescere cambiare ma in realtà restare sempre il suo angolo di mondo, conosciuto e sicuro.

Se ne stava lì la foglia ferma ad aspettare il tempo, si lasciava coccolare dal vento e solleticare dai piccoli insetti che le si poggiavano sopra. Rideva felice ascoltando le parole di una mamma uccello che accudiva i suoi piccoli.

Ma un freddo mattino di settembre all’alba aprì gli occhi e vide che il suo albero stava diventano vecchio, tutte le sue compagne iniziavano a cadere o a ingrigirsi,

– ma che sta succedendo? – disse – è l’inverno mia cara fogliolina – disse il vecchio albero…

– stai per morire? – chiese la foglia con un tono spaventato – no, certo che no! non sono poi cosi vecchio! – rispose divertito l’albero – è solo l’inverno, fà freddo, c’è vento e a volte nevica, ma poi torna tutto come prima –

– ma dove sono gli uccellini? e le mie amiche foglie perchè non ci sono più e quelle che ci sono non sono più belle e rigogliose? –

– è l’inverno mia cara, inizia a fare troppo freddo per gli uccellini e allora si spostano verso le zone più calde, e le foglie… bèh… è l’inverno mia cara… – prese un sospiro come a darsi forza… – non riesco più a darvi da mangiare e per questo perdete colore, alcune sfidano l’inverno, chi ci riesce ritornerà forte e bella ai primi raggi di un sole di primavera, chi no… – 

– chi no?… che succede? – chiese impaurita…

– cade e muore e il vento trascina la sua anima verso il cielo e il suo corpo cade… cade senza vita… –

In quel momento un colpo di vento mosse l’albero e una piccola goccia di rugiada cadde su di lei. Si vide riflessa nella goccia… stava ingrigendo…

– addio vecchio albero… addio – la gocciolina di rugiada cadde, come una lacrima. E’ così che piangono gli alberi.

Un altro colpo di vento, questo più piccolo, ma sufficente. Sentì una strappo alla base e poi la paura di cadere si fece avanti… cadeva e più cadeva e più… si sentiva felice. Venne il vento a portarsi via la sua anima, ma disse stupita – ma tu non sei morta! la tua anima è forte e attaccata alla vita più di qualunque altra! –

Cadeva e ondeggiava per attutire la caduta. Vedeva il terreno avvicinarsi sempre più. Ora poteva scorgere quei particolari che non riusciva a vedere da lassù, e capì che in ogni piccolo angolo si può trovare la magia del mondo. Cadeva ed era felice, perchè questo era il suo destino.

Di colpo il terreno smise di avvicinarsi. Si fermò a mezz’aria…

– mamma quarda che bella!!! – era la piccola vocina di un bambino sorridente con gli occhialetti rossi buffi.

– si hai ragione amore, la puoi tenere se vuoi… –

– posso? grazie mamma –

Per tutta la giornata il bambino dagli occhialetti rossi buffi restò a guardarla… e ancora oggi continuo a guardarla e lei guarda me…

 

4 commenti su “La foglia e il vento”
  1. Bellissima e tenera, canta il percorso della vita!
    Bravo. Ciao. sandra

  2. anch’ io raccoglievo foglie da bambina.
    i miei occhialetti erano azzurri e li ho ancora….
    ciao

  3. La foglia è stata fortunata, dal suo distacco un incontro importante ha dato nuovi temi ai suoi occhi curiosi. Curiosi come quelli dietro gli occhialetti rossi.

  4. Favola profonda e commovente. Il finale mi ha fatto sussultare. Vi è trattato, seppur sottilmente, anche il tema della morte che non è vista come un distacco totale dal mondo, ma come una visione dello stesso da una diversa angolatura dalla quale vi si possono scorgere nuovi aspetti finora sconosciuti.
    Grazie Domenico, mi hai fatto riflettere ed emozionare.

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