Mi hai insegnato a chiudere il cielo…
Non si può far brillare una stella
se poi si vuole vederla cadere…
Mi hai insegnato a dire no al cuore,
a mostrarmi severa…
Mi hai insegnato che esistono genti
che non si rispettano…
Mi hai insegnato a non fidarsi troppo delle parole,
occorrono i fatti…
Mi hai insegnato che un pulcino indifeso
non a tutti fa tenerezza…
Mi hai insegnato che la presunzione
è a braccetto con la nullità
E poi mi hai insegnato
che non c’è il modo di uno o di un altro di amare
c’è solo un modo…
che non va detto, non va lezionato
Mi hai insegnato che la colpa è la mia…
sempre la mia
Così, tra rimproveri e altro
sono cresciuta in un attimo.
Mi hai insegnato che nell’attesa,
si può mangiare una mela…
Si può fare un bel gioco, e,
mischiando le carte…
ti accorgi che qualcosa non torna…
è trovarsi perdenti in un vicolo cieco.
Mi hai insegnato a capire
quanto è semplice cadere in un amore sbagliato…
e comportarsi come se fosse perfetto…
Potresti insegnarmi ancora di più…
Ma basta così.
Grazie.
Forse è costui che dovrebbe imparare qualcosa invece di insegnare, che cosa? Forse l’umiltà di ascoltare, riflettere e poi forse, insegnare.
Sandra
Spettacolare la conclusione. Alla fine le ali spuntano, e si vola da soli.
Mi sa che sono davvero tanti insegnamenti, e tutti in una direzione unica.
Fai bene a salutare e ringraziare. Brava.
La persona in questione sarà orgogliosa per sempre della tua gratitudine anche se, forse, rimarrà con più di qualche perché privo di risposta.