Non cerco atti notori
per le vie del mondo;
voglio soltanto
umanitá!
La cerco
nelle mani screpolate,
negli occhi spenti
e nei passi lenti,
nelle spore di pianto,
nelle voci languenti
e nelle crepe di rimpianto.
In balía di mille pensieri
vado in cerca della musa
come a questuare
cibo per l’anima
e me ne torno delusa
se incontro
capelli arruffati e gonne sdrucite
e so che il seno di una madre
non ha nutrimento
mentre nel torbido tormento
le acque del mare
si fanno bara esausta
di respiri e silenzi.
Umanitá, parola desueta
stridente utopia, idea reclusa
nei vicoli bui dell’inedia…
per ricacciare apatia
mi perdo
in un timido fiore, nei raggi invernali
del sole, nell’energia sottile
di un filo di rossetto
e nel flusso ideale che seguo
come viandante smarrito
le stelle di notte.
Cibo dell’anima…. è di ciò che dovremmo avere l’abbondanza proprio per arricchire quella parola desueta – umanità –
Io nutro ancora speranza e faccio della tua bella poesia, lenzuola di seta per l’anima.
Un caro saluto.
Sandra
Grazie, Sandra, del tuo bel commento. Anch’io nutro ancora speranza per quel sentimento di umanità di cui tanto abbiamo bisogno.
A presto con un pensiero.
Ciao, Lucia
Complimenti per la BELLISSIMA poesia, per il messaggio che contiene, e speriamo forse in un futuro con un’umanità migliore!!!!
A presto un abbraccio
EMA
Grazie a te, Ema, condividere le proprie emozioni e i propri pensieri vuol dire entrare in contatto con gli altri, comprendere se stessi e la vita che le persone si portano dentro. Sono tempi di forti incertezze… speriamo sempre in meglio!
Un abbraccio a te.
ciao, Lucia