Un giorno lontano, molto lontano, tanto che quasi non esiste, l’Universale invitò nel suo giardino, com’era solito fare di tanto in tanto, le sue migliori creazioni. Li ravvide per quel dì sul pericolo di passeggiare da sole poiché vi erano dei lavori in corso, e per questo il terreno del giardino non era sicuro. Il signor Uno, l’Unico, ovvero Mister Essenza per i più intimi, decise invece, anarchico quale era sin dalla nascita, di farsi quattro passi per i fatti suoi. Precipitò cosi facendo sul terreno dello spazio temporale e nella violenta caduta si divise in due parti uguali uno e meno uno, e conservò della realtà perduta solo 21grammi. La novità non gli dispiacque anzi, per un po’ provò addirittura piacere potendo vedere l’opposto, il contrario di ogni questione o cosa, condizione a lui mai possibile prima per l’assolutezza della sua essenza. Quando però, oramai stanco ed annoiato, decise di ritornare allo stato primordiale non vi riusciva più, la somma delle sue due parti faceva sempre zero e mai più uno. Cosicché si mise al lavoro. Provò il due generando il meno due, il tre creando il meno tre, il quattro inventando il meno quattro e così via per tutti i numeri nell’infinito della loro esistenza, in un ragionamento aritmetico che sfociò infine in un pensiero matematico. Tutto ad un tratto, dopo una porzione indefinibile di eternità, trasalendo, comprese, gli fu tutto chiaro, fintanto sarebbe rimasto su quel mondo, terreno di divisione e continua frammentazione, mai più sarebbe potuta assurgere l’assolutezza della sua unicità. Decise quindi, per penitenza, di raccogliere tutti gli infiniti tentativi operati e rinchiuderli nello scrigno della filosofia. Stanco e stremato dalla grave fatica decise infine di riposare sullo scrigno ed usare le ultime energie per implorare il perdono dell’Universale, il quale nella sua grandezza lo perdonò. Fu felice allora, generando l’infelicità, stette finalmente bene creando cosi il male che, con lo scrigno, nella fretta dimenticò. Per sempre da allora in poi la visione giusta degli uomini sarebbe stata rotta dai contrari e confusa dagli opposti, se non ricercata nelle profondità più remote, profonde quasi inaccessibili del proprio animo!

 

Un pensiero su “21 grammi”
  1. E’ sorprendente come tu riesca ad amalgamare matematica, filosofia e ottima penna… Non è da tutti. Del resto tu non sei tutti. Bellissima lettura, meravigliosi spunti per riflettere. Grazie Filippo.

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