Come l’acqua scivola
dal pugno della mia mano,
similmente la tua vita
dalla nostra esistenza,
portando via con sé
la storia della nostra storia.
E rimane il segno
sul mio corpo,
sulla mia anima,
proprio come
quell’acqua, la cui fuga,
lascia umido
il mio pugno.
Poi, però, esso
ritorna asciutto,
ridonando sete alla pelle;
ma le mie lacrime?
Ah! le mie lacrime
continueranno a solcare
il mio viso stanco e deluso
per sempre.
Piango la mia morte.
La vita continua, ci forgia e i ricordi sono il nostro vento che asciuga le lacrime.
Un saluto.
Sandra