Ho la fortuna di lavorare in un osasi di pace.
Vivo in una grande città, una ricca città, Roma. Già il suo nome è una garanzia.
Il mondo si inchina alla sua bellezza, ogni giorno sia estate o inverno, primavera o autunno, a miriadi, i turisti ne invadono le piazze, i vicoli, i musei, le bellezze d’arte.
L’atmosfera che Roma regala è di sogno e di antichità ed è senz’altro un onore trascorrerci tutti i giorni della propria vita.
Ma è una grande città, ormai una metropoli moderna, e le esigenze dell’”uomo” l’hanno necessariamente trasformata: caos, rumori, traffico, smog, pericoli e disagi, cemento e cemento ancora, quasi a toccare il cielo, quasi ad invadere le montagne lontane che si intravedono intorno.
Ma io vivo la mia giornata in un oasi di pace.
Tutte le mattine ormai da vent’anni alle otto timbro il cartellino, prova tangibile della mia puntualità, dentro un palazzetto d’epoca immerso in un fazzoletto quadrato di verde, in una splendida villa antica.
Già sede e casa del clero, fino agli anni ’70, ospitava tra l’altro un asilo privato, che fu per un breve periodo anche il mio asilo, e di cui ne conservo uno sfocato ricordo.
Ancora, però, si mantengono nitide alcune immagini che legate ad odori e profumi respirati nel passeggiare tra quegli alberi, riaffiorano nella mente riportandomi indietro negli anni, a quei giorni di bambina.
Oggi in quel palazzetto c’è la sede di uno dei diciannove municipi del Comune, il “IX Municipio” con i suoi uffici e la relativa rappresentanza politica.
Io faccio parte del personale amministrativo che dimora lì e svolgo il mio lavoro dietro una scrivania come tante, posta di fronte ad una grande porta-finestra che s’affaccia su un panorama straordinario: prati, fontane, alberi un po’ d’ovunque e squarci di cielo libero.
Ho l’onore ed il privilegio di godermi tutti i passaggi delle stagioni, gli umori del tempo, i colori ed il trasformarsi della natura tutto l’anno, ed un anno dopo l’altro.
E ciò che voglio raccontare adesso è proprio il piacere di un momento, che ho assaporato l’altro giorno nei pochi minuti che occorrono per consumare una sigaretta, una breve pausa, concessa tra le fatiche della giornata, un momento magico che mi piace chiamare “sfumature …..di vita”.
Saranno state le undici del mattino o giù di lì, e deciso di avvelenarmi con un’altra sigaretta, ho indossato il piumino e sono uscita dalla porta-finestra del mio ufficio, sono rimasta incantata a guardare.
Un pappagallino verde.
Da qualche anno nella nostra città sono arrivati dei piccoli pappagalli verdi, mai visti prima, mai da quando vivo questa vita.
Non so da dove essi provengano, ne se furono acquistati da qualcuno e scappati poi verso la libertà.
So per certo che non appartengono a questo clima, né al nostro paese, piuttosto ricordano paesi lontani, forse tropicali, insomma, pappagalli stranieri, pappagalli innamorati della nostra città, che nel tempo si sono riprodotti, moltiplicati ed ora abitano, in famiglie numerose i nostri alberi.
Gioiosi ed allegri, offrono allo sguardo sensazioni di leggerezza ed i loro colori sono i colori di un quadro dipinto ad acquarello: il verde intenso delle foglie è il colore del loro piumaggio esterno e al di sotto dell’apertura alare si intravede un blu d’oriente, che ricorda la profondità del mare o l’intensità di un cielo azzurro carico. Forse del giallo da qualche parte, ma non lo saprei dire con certezza.
Beh, ero lì, alle spalle l’ufficio e di fronte una giornata pulita di tramontana tra un grande platano sulla sinistra, ormai spoglio del verde estivo, timidamente nudo e in lontananza sulla destra una gigantesca palma, alta fino al cielo.
Nel silenzio il rumore di legna spezzata ha catturato la mia attenzione.
Tra spicchi di cielo azzurro ingemmato dai rami sottili e fragili del vecchio platano, si intravedeva nello spiccar dei suoi colori, un pappagallino, non so se maschio o femmina, impegnato con grande concentrazione nella scelta di un rametto da portar chissà dove.
E seguendo ogni piccolo movimento ho partecipato ad un evento semplice e naturale ma ricco di significato e di emozione: Il rametto spezzato, saldamente ancorato tra il becco, lo spiccar del  volo e lo sparire tra le fronde ricche della palma, dove presumibilmente il piccolo pennuto stava costruendo il suo nido. Spettatrice invadente, così mi sono sentita per un attimo, vivendo come un’intrusione il piccolo mondo di quell’alato.
Ma era così bello seguir la sua fatica e volo dopo volo, rametto dopo rametto, l’edificazione stava avvenendo, la costruzione della casa per i propri piccoli, nascosta, sicura, protetta da tutto e da tutti.
L’episodio mi ha riportato l’immagine e l’emozione vissuta qualche anno prima, nella mia casa di vacanza al lago di Vico, dove passo tranquilli fine-settimana e qualche giorno di vacanza, quando nel mio giardino tra i rami di una rosa ad alberello, scoprii il nido di una tortorella ed ebbi la fortuna di seguire lo svezzamento dei piccoli nati e il loro primo volo, il loro affacciarsi alla vita.
E’ stata una meravigliosa sensazione ed un arricchimento, come del resto l’altro giorno in ufficio, quell’episodio mi ha riempito di energia che mi ha accompagnata tutta la giornata  sicuramente regalandomi un sorriso in più da offrire al mondo…

 

4 pensiero su “Sfumature di… Vita”
  1. …ed io che sono l’infinitesima parte di un granello di sabbia sulla spiaggia del mondo ho sorriso con te….
    ciao

  2. Molto bella e vera Elisa, piena di sensibilità. Poche persone si soffermano sull”osservazione, ed invece, attraverso la medesima, si acquisterebbe tanta cognizione e molta energia. Meno male, qualcuna lo fa.

  3. Ecco come un piccolo gesto, puo’ cambiarci l’umore, in una giornata come tante…..
    Grazia

  4. Sì, Roma riesce a creare delle atmosfere particolari.

    Sì, purtroppo Roma ed le sue atmosfere particolari sono soffocate o rischiano di soffocare tra rumori, caos, traffico smog e cemento (forse sono drastico col termine soffocare ma per il mio animo è un peccato vederla così).

    Eppure il suo fascino è talmente grande che delle piccole oasi di pace, come quella che vivi tu, si possono trovare. Ed in queste oasi si può assistere a bellissimi spettacoli naturali come quello a cui hai assistito tu.

    Quando il fascino di Roma e la sensibilità di una persona che, come te, riesce ad apprezzare i piccoli grandi aspetti del vivere si uniscono ne viene fuori una magia come quella che hai descritto.

    Ciao

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